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17:16 mercoledì 9 luglio 2025
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.
Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.
Netflix ha annunciato la data d’uscita della serie di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze E ha pure pubblicato il primo teaser trailer. Si parla già di una possibile prima alla Mostra del cinema.

L’Unità non è più Repubblica bis

06 Ottobre 2011

E’ interessante quello che sta succedendo all’Unità sotto la direzione Claudio Sardo.

Il giornale fondato da Antonio Gramsci sembra aver smesso le vesti di succursale di Repubblica da quando Concita De Gregorio ne ha lasciato la direzione (per tornare appunto al giornale di Scalfari) e si sta ritagliando un ruolo davvero interessante nel dibattito nazionale e interno al centrosinistra. Passato il momento dell’indignazione sempre e comunque (ma in minigonna), col nuovo direttore si è tornati a ragionare e le piccole pagine del glorioso giornale ospitano quotidianamente opinioni spesso di segno opposto fra loro. Su Repubblica non succede più.

Oggi lo stesso Claudio Sardo firma l’editoriale in prima dal titolo “Noi stiamo con l’Italia”, e lo inizia così:

“Non esulteremo mai perché l’Italia è stata declassata. Non diventeremo tifosi delle agenzie di rating solo perché ora bocciano Berlusconi…”


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