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06:35 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Le dieci aziende di famiglia di maggior successo

20 Ottobre 2017

Siamo abituati a vedere le aziende di famiglia come un bene e un male tutto italiano (bene perché c’è una forte identificazione tra azienda e management, male perché nel passaggio di padre in figlio non viene premiato il merito). In questa lista dei business familiari più importanti al mondo, però, compaiono solo nomi stranieri. L’elenco è stato stilato dal sito di Colonial Life, una compagnia americana specializzata nelle assicurazioni sul lavoro. Alcuni marchi sono molto conosciuti, perché si sono accreditati come simbolo di affidabilità, altri sono meno famosi, ma altrettanto influenti per la nostra vita di consumatori.

Novartis, famiglia Sandoz
L’azienda farmaceutica nacque da una fusione, nel 1996. Gli eredi del fondatore svizzero, i membri della famiglia Sandoz, possiedono il 3,3 per cento delle azioni, mentre la fondazione di famiglia (Sandoz Family Foundation) resta il più grande investitore di Novartis.

Roche, famiglia Hoffman-Oeri
Inizialmente la Roche produceva sciroppi per la tosse, ma Fritz Hoffman – La Roche è stato tra i primi a riconoscere l’importanza della produzione delle medicine su larga scala per combattere le malattie. Oggi Roche produce avanzatissime cure contro il cancro e gli eredi di Fritz Hoffman controllano oltre la metà della compagnia.

Walmart, famiglia Walton
Fu Sam Walton a fondare il più grande rivenditore alimentare degli Stati Uniti. I fratelli Jim, Rob e Alice Walton siedono tutti in consiglio di amministrazione e possiedono circa la metà di Walmart.

Toyota, famiglia Toyoda
Toyota non vuole rivelare informazioni a riguardo, ma secondo Bloomberg la famiglia Toyoda possiede il 2,4 per cento del gruppo automobilistico giapponese.

Samsung, famiglia Lee
Gli eredi di Lee Byung-chul sono a tutti i livelli dell’amministrazione e occupano, tra gli altri, il posto di presidente e vice presidente.

Volkswagen, famiglia Piëch – Porsche
Ferdinand Piëch aumentò il peso di Porsche in Volkswagen per proteggere il più grande produttore di auto europeo. Altri cinque membri della famiglia siedono nel consiglio di amministrazione.

Nike, famiglia Knight
Phil, tra i fondatori, fu il volto di Nike fino al 2016. Oggi a capo della multinazionale di abbigliamento sportivo non c’è un erede della famiglia Knight, ma Travis Knight ha comunque un posto in consiglio.

Tata Consultancy Services, famiglia Tata
È una multinazionale indiana molto innovativa, che si occupa di consulenza in campo tecnologico. Fondata nel 1868, oggi è posseduta e controllata dalla famiglia Tata.

BMW, famiglia Quandt
I Quandt possiedono il 45 per cento del gruppo BMW, dopo che Herbert ne divenne il più grande shareholder nel 1959.

Volkswagen, famiglia Ford
Complessivamente i Ford possiedono il 2 per cento di Volkswagen, tuttavia controllano le decisioni della marca ammiraglia del gruppo Volkswagen grazie al 40 per cento del potere di voto.

Foto Getty
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