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22:58 lunedì 14 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Non si capisce se lavorare da casa aumenti la produttività oppure no

06 Ottobre 2017

In Italia, la prima compagnia ad dare la possibilità di lavorare da casa è stata Vodafone, nel 2014. Lo stesso hanno fatto Ferrovie dello Stato, Unicredit, Sisal ed Enel (in quest’ultimo caso gli impieghi flessibili sono 7 mila). A livello internazionale, invece, secondo la classifica di Flexjobs, le aziende che offrono il maggior numero di contratti per smart workers sono Appen, LiveOps e, al terzo posto, Amazon. Il fenomeno è in crescita per i tentativi di datori di lavoro di aumentare la produttività e ridurre i costi, accaparrandosi allo stesso tempo i talenti migliori. Nella lista di Flexjobs, pubblicata a gennaio, la Ibm è al ventiduesimo posto. Poco dopo, a marzo, l’azienda informatica ha richiamato migliaia di dipendenti in ufficio. 

Ibm non è un caso isolato. Yahoo ha fatto lo stesso nel 2013, mentre per Google o Apple la flessibilità non è mai stata un’opzione. Secondo un articolo dell’Atlantic, gli studi che tentano di dimostrare i vantaggi dello smart working e quelli che, al contrario, provano a convincerci che si tratta di una grande illusione, in fin dei conti si equivalgono. Uscire dal muro contro muro dei dati, però, è relativamente semplice. Basta specificare di che tipo di produttività stiamo parlando. In altre parole, la flessibilità funziona quando l’obiettivo è accrescere la produttività del singolo impiegato. All’opposto, non è una scelta raccomandabile quando si tratta di lavorare in gruppo per affrontare i problemi, perché la scarsa abitudine a comunicare potrebbe ritardare la ricerca di una soluzione. Ciò dipende dal fatto che le mail, il telefono, applicazioni dedicate al lavoro di gruppo come Slack, le videoconferenze hanno tutte un grande difetto: l’utente deve scegliere di aprire un canale di comunicazione. In ufficio questo non è necessario. Ecco perché, conclude l’Atlantic, resta ancora oggi il mezzo migliore per interagire.

Foto Getty
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