È il primo accordo di questo tipo firmato dalla piattaforma streaming. Non sarà l'ultimo, visti i recenti cambiamenti nella politica aziendale di Netflix.
La Juventus era nello Studio Ovale mentre Trump parlava dei destini del mondo
La visita della squadra alla Casa Bianca probabilmente verrà ricordata come una delle scene più surreali della storia del club italiano.

Surreale è forse l’unico aggettivo adatto per descrivere la scena vista nelle scorse ore nello Studio Ovale della Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto nel suo ufficio i giocatori della Juventus, l’allenatore Igor Tudor e John Elkann, presente in veste di Ceo di Exor, holding finanziaria proprietaria, tra le tante cose, anche della società bianconera. Doveva essere il momento più istituzionale del tour ufficiale del club negli Stati Uniti: la Juventus infatti fa parte delle squadre europee che partecipano al mondiale per club in corso in Nord America.
Juventus squad in the background as Trump answers questions on Iran….. what a time to be alive pic.twitter.com/2jGompOJTA
— Juventus News Live (@juvenewslive) June 18, 2025
Mentre si sta svolgendo la visita istituzionale, poco prima dello scatto della foto ricordo con Trump seduto alla scrivania del presidente e circondato dai giocatori e dalla dirigenza juventina, il presidente comincia a dialogare con i cronisti presenti, intervenendo anche sul suo recente battibecco con il giornalista Tucker Carlson, ex Fox News e tra i più entusiasti ed espliciti sostenitori di Trump in passato. Il video del momento è abbastanza incredibile: circondato dai giocatori sempre più irrigiditi, Trump si mette a discorrere amabilmente del pericolo nucleare iraniano, con la sua caratteristica retorica. «Gli ho chiesto (a Carlson, ndr) se per lui era ok che l’Iran avesse la bomba atomica perché per me non è ok che l’Iran abbia l’atomica e se per lui era ok, allora era un problema», vantandosi di come il giornalista gli avesse poi telefonato per scusarsi.
Trump asks the Juventus players standing behind him if women could make their team and tries to bait them into endorsing his transphobia pic.twitter.com/cJymDAmcSd
— Aaron Rupar (@atrupar) June 18, 2025
Anche se forse, in realtà, il momento più imbarazzante di tutti è stato quello in cui Trump si è rivolto ai giocatori bianconeri per sapere se «permettereste mai a una donna di giocare nella vostra squadra». A riempire l’imbarazzatissimo silenzio che è seguito alla domanda ci ha pensato il direttore generale della Juventus, Damien Comolli: «Abbiamo un’ottima squadra femminile», ha provato a spiegare a Trump. «Ma è giusto che giochi contro altre squadre femminili», ha ribattuto Trump. Ormai ammutolitosi anche Comolli, Trump ha chiosato, ringalluzzito: «Sta facendo il diplomatico».
Non a molti calciatori è capitato di presenziare a una conferenza stampa in cui si discute di diritti delle minoranze, di guerra, dei destini del mondo e dell’apocalisse nucleare: è una sorta di primato che la Juventus può rivendicare.