Un volto appare nel cielo. Nessuno se lo sa spiegare, se non nuovi profeti di speranza o distruzione. Un libro che mostra il caos che, da un momento all'altro, potrebbe spalancarsi.
James Cameron ha detto che il suo film su Hiroshima sarà il più difficile mai realizzato
Il regista di Titanic e Avatar ha spiegato che sarà una sfida tecnica ma anche umana e che potrebbe anche «non essere all'altezza del compito».
Nell’ottantesimo anniversario della prima bomba atomica sganciata dagli americani in territorio giapponese, il regista James Cameron è tornato a parlare del film che vuole dirigere dopo il terzo capitolo di Avatar. Pur non avendo finito la saga dedicata ai Na’vi (vorrebbe dirigerne cinque capitoli), Cameron ha deciso che la sua prossima pellicola – la prima senza alieni blu da oltre trent’anni – sarà dedicata proprio al dramma atomico a Hiroshima.
Un film che Cameron, re Mida di Hollywood ma anche grande innovatore tecnologico del settore, vede come la sfida più impegnativa della sua carriera, su molti fronti. Basato sul tomo di non-fiction appena arrivato nelle librerie statunitensi, Ghosts of Hiroshima vuole tentare di raccontare l’esplosione atomica in maniera rispettosa ma il più puntuale e precisa possibile. La sceneggiatura, quasi ultimata, è basata sull’imponente lavoro di ricerca dell’autore Charles Pellegrino, autore e storico collaboratore di Cameron sin dai tempi di Titanic.
Ghosts of Hiroshima, che Cameron vorrebbe girare in 3D per avvicinare il più possibile il pubblico all’esperienza dei testimoni della tragedia, sta mettendo sotto pressione anche un veterano ambizioso come lui. Il regista ha spiegato a DiscussingFilm i numerosi dubbi che lo assillano: «non ho ancora una strategia definita al 100% su come voglio vederlo, su come voglio proteggere le persone dall’orrore, ma rimanendo comunque onesto. E anche su come posso trovarvi in qualche modo una sorta di poesia, bellezza o epifania spirituale, che so che deve esserci. È presente in ogni storia umana. Quindi, sarà molto impegnativo. Potrei anche non essere all’altezza del compito, ma questo non mi ha mai fermato prima».
Mettere al centro la sofferenza del popolo giapponese sembra essere l’assoluta priorità di Cameron. Tanto che negli scorsi mesi ha anche criticato il collega Christopher Nolan per come nel suo film Oppenheimer abbia mancato di mostrare in maniera esaustiva il punto di vista della popolazione colpita dalla bomba, accusandolo di aver «evitato volutamente l’argomento».
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