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13:19 mercoledì 5 novembre 2025
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.

È morta a 101 anni la donna che diede il nome all’hula hoop

Joan Anderson scoprì il gioco in Australia e lo ne coniò il nome, ma il suo contributo venne riconosciuto solo cinquanta anni dopo.

30 Luglio 2025

Si è spenta il 14 luglio scorso in California Joan Anderson, la donna a cui si deve il nome e il successo globale dell’hula hoop: a riportare la notizia è la Bbc, che ricorda anche come il suo contributo alla diffusione del celebre cerchio giocattolo sia rimasto ignoto fino al 2018. È stato il documentario Hula Girl infatti a fare luce sull’incredibile storia dietro la scoperta e il battesimo dell’hula hoop.

Nata a Sydney nel 1923 ma trasferitasi negli Stati Uniti da giovanissima, dopo una carriera da modella di costumi da bagno Anderson s’innamora di un pilota dell’aviazione conosciuto a Bondi Beach e lo sposa poco tempo dopo. Durante un viaggio negli anni ’60 in Australia nota come tanti ragazzini e adulti giochino con strani cerchi in legno che fanno ondeggiare ad altezza fianchi. Affascinata dall’idea, ne porta un esemplare con sé negli Stati Uniti come souvernir. Qualche tempo dopo organizza un incontro con il produttore di giocattoli statunitense Wham-O, proponendogli l’idea: lo ribattezza hula hoop, ovvero il cerchio di hula, perché il sinuoso ondeggiar di fianchi le ricorda l’omonima danza hawaiana. Tra Anderson e l’uomo d’affari si suggella un patto con una stretta di mano: se l’idea avrà successo, l’azienda e la scopritrice del cerchio di legno si divideranno i proventi. 

Invece l’hula hoop diventa un successo planetario quasi senza precedenti ma non solo Anderson non riceverà mai la sua parte di profitti probabilmente milionari: per più di mezzo secolo il suo nome non verrà mai citato pubblicamente come scopritrice del gioco né tantomeno persona che ne individuò il nome perfetto. Anderson si è vista riconoscere i suoi meriti solo nel 2018, quando il documentario Hula Girl fece emergere la sua storia dietro il celebre giocattolo. 

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