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22:45 giovedì 11 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Il giornalista della Bbc che segue i media russi guarda pure Giletti

07 Giugno 2022

Nella bio Twitter del giornalista della Bbc Francis Scarr si legge che il suo mestiere consiste in «guardare la tv di Stato russa, così voi potete evitarvelo». Scarr è la persona grazie alla quale, per esempio, sappiamo che i telespettatori russi assistono ogni giorno a simulazioni di attacchi nucleari ai danni del Regno Unito e a “reportage” da Mariupol in cui giornalisti russi raccontano le eroiche gesta dell’esercito della Federazione, impegnato in furiose battaglie contro misteriose organizzazioni di gay e lesbiche finanziate (ovviamente) dagli Stati Uniti d’America per fare non si capisce bene cosa. In questi giorni, però, abbiamo scoperto che Scarr segue anche la tv italiana. In particolare La7. Ancora più in particolare, Non è l’Arena, il talk show politico condotto da Massimo Giletti, in onda tutte le domeniche in prima serata.

È da quando è iniziata la guerra che si discute della calorosa accoglienza che i propagandisti russi hanno ricevuto in moltissime trasmissioni televisive italiane. Qualche settimana fa, proprio a Non è l’Arena, Massimo Giletti chiese a uno dei russi putiniani suoi ospiti se gli fossero mai arrivati inviti da altre tv europee. «Inglesi, spagnole», disse il conduttore a titolo di esempio. «No, mi chiamano solo dall’Italia» fu la risposta. Nell’ultima puntata della sua trasmissione, però, Giletti ha voluto dimostrare che non sono solo gli italiani a essere accoglienti con i russi: pure i russi sanno esserlo con gli italiani. «Una città molto occidentale, in cui si percepisce il rispetto per l’Occidente», questa la frase con cui Giletti ha aperto l’episodio di domenica di Non è l’Arena, collegato da un terrazza con vista sul Cremlino, uno spettacolo che non poteva non attirare l’attenzione di un osservatore dei media russi come Scarr. Ospiti di Giletti: Massimo Cacciari, Myrta Merlino, Alessandro Sallusti, Emanuele Fiano, Maria Zacharova (portavoce del Ministero degli Esteri russo) e Vladimir Solov’ëv (conduttore, pure lui, di un popolare talk show domenicale su Rossija 1).

La cosa che più ha attratto l’attenzione di Scarr è stata, ovviamente, la teatrale uscita di scena di Sallusti. «Immaginavo che tu facessi qualcosa, intervistando Putin o un ministro, un qualcosa per cui noi dovevamo andare fieri della nostra libertà di informazione, e invece mi ritrovo qui, in un asservimento totale alla peggiore propaganda che possa esserci», ha detto il direttore di Libero, prima di definire il Cremlino un «palazzo di merda» e Solov’ëv «un coglione», per poi abbandonare il collegamento, indignato anche dal modo in cui Giletti aveva condotto l’intervista a Zacharova (in più occasioni la portavoce di Lavrov aveva risposto a Giletti definendolo, lui e tutto l’Occidente, infantile e disinformato). Una reazione che Scarr ha riassunto con una frase piuttosto efficace: «Fellow Italian journalist Alessandro Sallusti wasn’t impressed».

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