Hype ↓
07:37 venerdì 30 maggio 2025
Kevin Costner è stato denunciato da un’attrice per una scena di stupro non prevista durante le riprese di Horizon Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.
Dopo 60 anni a Mosca è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato a Stalin Si trova nella stazione della metropolitana Taganskaya ed è l'esatta riproduzione di un monumento "perso" nel 1966.
Per prepararsi al ruolo di giurata del Booker, Sarah Jessica Parker ha detto che sta leggendo due libri al giorno Ha preso molto sul serio il ruolo, che prevede la lettura di 170 libri entro il 29 luglio.
In Slovacchia hanno deciso che la soluzione al problema degli orsi è mangiarli Ce ne sono troppi nelle foreste del Paese e il governo vuole diminuirne drasticamente il numero, anche se si tratta di una specie protetta.
A causa della crisi climatica un ghiacciaio in Svizzera è collassato e ha distrutto un intero villaggio Il sistema di monitoraggio ha permesso di evacuare per tempo il paese, ma il disastro di Blatten potrebbe ripetersi presto.
Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa di Dior Dopo la collezione Cruise presentata a Roma due giorni fa, la stilista romana e la Maison francese si separano definitivamente dopo 9 anni.
Elon Musk ha lasciato il Doge ma assicura che è ancora il migliore amico di Donald Trump I due hanno bisticciato un po' nell'ultimo periodo, quindi Musk ne ha approfittato per rassicurare i fan suoi e di Trump.
Il produttore di Popeye di Robert Altman ha detto che quello è stato senza dubbio il film più incocainato di sempre Secondo Barry Diller, Ceo di Paramount all'epoca delle riprese, così tanta droga sul set di un film non si è mai vista.

Gheddafi, etica e Realpolitik

21 Ottobre 2011

Adriano Sofri oggi sul Foglio a proposito della morte di Gheddafi:

Avendo nutrito per quel grottesco despota solo disprezzo, non posso fare a meno di immaginare i necrologi che avrebbero commentato la sua dipartita se fosse avvenuta appena qualche mese fa, il 16 febbraio scorso, diciamo. Il cordoglio sarebbe stato universale, nessuno dei grandi della terra, tutti uomini d’onore, sarebbe mancato alle sue esequie.

Provocazione interessante che tocca un nervo scoperto per le nazioni occidentali, Italia in primis, che ancora intrattenevano buoni rapporti con il Colonnello quando già in Libia l’opposizione scendeva in piazza contro le repressioni del regime (il 16 febbraio cominciarono le manifestazioni a Sirte per chiedere la liberazione di alcuni detenuti politici).

Detto questo, è difficile pensare che davvero, se Gheddafi fosse morto otto mesi fa, avremmo visto frotte di leader europei stracciarsi le vesti in pubblico. Gheddafi – il tagliagole, il dittatore, il terrorista che ha fatto strage di innocenti a Lockerbie – era uno degli uomini più potenti al Medio Oriente e questo ha convinto alcuni leader democratici a farselo amico in nome della Realpolitik. Il fatto è che le amicizie nate dall’utilità sono anche le più rapide a essere troncate. L’Europa ha scaricato Gheddafi perché era un alleato inutile, se non controproducente, nel mezzo della Primavera araba. Ugualmente, non appena morto, lo avrebbero scaricato perché non più inutile

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.