Bulletin ↓
02:36 domenica 23 novembre 2025
Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.
Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.

Franz Kafka, disegnatore

Dopo la trafila legale terminata un paio d’anni fa, possiamo finalmente vedere quello che è rimasto dei disegni dello scrittore, a colori e nelle dimensioni pressoché originali, nel volume appena uscito per Adelphi.

18 Settembre 2022

Esistono pochi autori per i quali l’epicità della loro storia editoriale è al livello della grandezza letteraria delle loro opere. Franz Kafka ne è sicuramente il prototipo. È di dominio comune, oltre che fonte di speranza per chi si sente artista incompreso in vita, l’epopea di come l’umanità ha potuto poggiare gli occhi sui portentosi capolavori narrativi come Il processo o Il castello solamente dopo la morte dell’autore. Si pensa che Kafka, in vita, bruciò quasi il novanta percento di ciò che aveva scritto; quando morì nel 1924 venne trovato un testamento per l’amico Max Brod. Gli diceva di distruggere tutto quello che era rimasto, manoscritti, appunti, taccuini e fogli sparsi. Andando contro il volere dell’amico, Brod negli anni Venti fece pubblicare alcuni romanzi per l’editore berlinese Verlag die Schmiede. Nel 1939, infilati tutti i testi in una valigia, Brod, fervente sionista, lasciò l’Europa passando per Costantinopoli e si stabilì a Tel Aviv. La proprietà di gran parte dei manoscritti venne poi lasciata alla fedele assistente di Brod, Ilse Hoffe, che a sua volta lo lasciò alla figlia Eva, che viveva con lei. C’è un dettagliato racconto fatto da Elif Batuman per il New York Times Magazine della casa di Eva Hoffe, a Tel Aviv dove, insieme alle preziosissime carte, vivevano dai quaranta ai cento gatti. Una battaglia giudiziaria tra Eva e la Biblioteca Nazionale d’Israele, iniziata nel 2007 e finita un paio d’anni fa, ha permesso allo stato di andare a ritirare i documenti nella casa infestata di felini e di farli diventare di dominio pubblico.

Nelle scatole non c’erano solo scritti, ma anche dei disegni. Kafka infatti per tutta la vita a bordo dei taccuini o nei diari di viaggio fece schizzi e disegnini. Ma non si trattava solo di un’attività collaterale data dalla noia, come uno può disegnare una caricatura del proprio professore durante la lezione. Kafka prendeva seriamente il disegno, aveva un quaderno dedicato ai suoi lavori grafici e, negli anni universitari a giurisprudenza, seguì corsi d storia dell’arte e lesse diversi libri specialistici, su Rembrandt e sulla stampa giapponese. Brod, che aveva già capito la grandezza dell’amico, ritagliava gli schizzi che lui faceva, o recuperava dal cestino i fogli che buttava via su cui aveva disegnato, quando erano entrambi studenti. Brod provò anche a convincere il suo editore, intorno al 1907, a prendere Kafka come illustratore, scegliendo un suo disegno per la copertina del suo secondo libro Experimente, scrivendogli: «È di un disegnatore ancora sconosciuto che ho scoperto io: si chiama Franz Kafka». I due, per l’intraprendenza da socialite di Brod, conobbero anche alcuni artisti a loro contemporanei, come Alfred Kubin, con cui rimasero in buoni rapporti.

Il riconoscimento di Kafka per i propri disegni come opere è consolidato anche dal fatto che nel testamento lasciato a Brod, insieme a romanzi, questi vengano menzionati espressamente. In una delle lettere a Felice scrive: «Una volta ero un grande disegnatore … a quel tempo, ormai anni fa, quei disegni mi hanno appagato più di qualsiasi altra cosa». Noto per aver cercato di controllare tutta la vita l’immagine di Kafka, Brod rese pubblici solo alcuni di questi disegni che vennero usati in certi casi per le copertine dei libri, come quei Fischer Bücherel degli anni cinquanta che sembrano Penguin tascabili tedeschi. Dopo la trafila legale terminata un paio d’anni fa, oggi possiamo vedere tutto quello che è rimasto del lavoro di disegnatore di Kafka, a colori e nelle dimensioni pressoché originali, nel volume I disegni di Kafka, appena uscito per Adelphi, che segue l’edizione tedesca del 2021 a cura dello studioso Andreas Kilcher (tradotto in italiano da Ada Vigliani). Per anni i diversi interpreti di Kafka hanno cercato di vedere nei suoi disegni “tentativi di magia primitiva” o “geroglifici” privati, ma, scrive Kilcher, questi disegni «devono essere innanzi tutto presi sul serio nella loro ambizione figurativa e nella loro espressione artistica».

Le figure, spesso sull’orlo del grottesco, a volte di dubbia natura umana, lineari e curvilinee, come silhouette agitate e contrite, appartengono pienamente all’universo kafkiano, a quella Praga mai citata, a quella mitteleuropea sull’orlo della catastrofe, tanto quanto i personaggi inquietanti de Il processo. Sembrano sempre in movimento questi omini fluidi o angolosi, che saltano o ballano o fuggono, trafelati, convulsi, spiritati. Gli omini neri, senza volto, solissimi, sembrano incastrati nell’abisso dell’esistenza e si portano le mani agli occhi, o poggiano la testa sulla scrivania, disperati. Le figure in gruppo invece, che camminano come sulla strada di una città europea, sembrano i soggetti di quella che Musil chiama una «massa consenziente, capace di qualunque eccesso nel bene come nel male, e incapace di ragionare». Ci sono poi, nei fogli sciolti, anche alcuni dettagliati ritratti e autoritratti a matita, spaventosi e realistici, e una caricatura abbozzata di Gabriele D’Annunzio. Come afferma Roberto Calasso, in un testo che chiude il volume: «Canetti ha scritto che Kafka è l’unico scrittore che non si sia mai “gonfiato”. Lo si vede per l’ostilità all’accrescimento della linea. Non deve accrescersi, non deve diminuire. La linea non ha aggettivi. È l’unica forma sicura che si offra. Il resto è caos».

Articoli Suggeriti
Per Eugenia Dubini di NN Editore i libri non sono affatto finiti

Nel 2015 ha fondato e dirige una delle case editrici più interessanti in Italia. Pubblicando nuove voci italiane e stranieri di successo ha dimostrato che si può vincere la crisi, che i lettori cambiano ma la lettura resterà sempre.

The Smashing Machine quasi non è un film ed è proprio per questo che merita di essere visto

Il primo film da solista di Benny Safdie, con protagonista un trasformato The Rock, è un esperimento meta-cinematografico. Frustrante, deludente, spericolato e, a tratti, geniale.

Leggi anche ↓
Per Eugenia Dubini di NN Editore i libri non sono affatto finiti

Nel 2015 ha fondato e dirige una delle case editrici più interessanti in Italia. Pubblicando nuove voci italiane e stranieri di successo ha dimostrato che si può vincere la crisi, che i lettori cambiano ma la lettura resterà sempre.

The Smashing Machine quasi non è un film ed è proprio per questo che merita di essere visto

Il primo film da solista di Benny Safdie, con protagonista un trasformato The Rock, è un esperimento meta-cinematografico. Frustrante, deludente, spericolato e, a tratti, geniale.

Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI

L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.

Terrazza Sentimento è la storia di Alberto Genovese, ma anche di Diddy, Epstein e Weinstein

Al di là della bruttezza della miniserie Netflix, guardandola è impossibile non notare come queste storie di élite degenerate si somiglino tutte.

Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre

E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.

L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti

Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.