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13:41 giovedì 23 ottobre 2025
ATM ha messo online l’archivio delle sue vecchie campagne e sono bellissime I manifesti, i depliant e le locandine di Azienda Trasporti Milanesi riflettono l’evoluzione del costume e della società milanese.
Anche quest’anno, il solito Tommaso Debenedetti ha diffuso la solita fake news sull’improvvisa morte del vincitore del Nobel per la Letteratura L'autodefinitosi «campione italiano della menzogna» prosegue così la sua lunga striscia di bufale a tema letterario, stavolta la vittima è László Krasznahorkai.
ChatGPT ha lanciato il suo browser con il quale vuole fare concorrenza a Google Chrome Si chiama Atlas, integra l’AI sin dalla barra di ricerca e aspira a insidiare il primato del web browser più utilizzato al mondo di Chrome.
Per due volte la Rai ha prima annunciato e poi cancellato la trasmissione di No Other Land e non si sa ancora perché È successo il 7 ottobre e poi di nuovo il 21. Al momento, non sappiamo se e quando il film verrà reinserito nel palinsesto.
A causa del riscaldamento globale, per la prima volta nella storia sono state trovate delle zanzare in Islanda Era uno degli unici due posti al mondo fin qui rimasto libero dalle zanzare. Adesso resta soltanto l'Antartide.
È uscita una raccolta di racconti inediti di Harper Lee scoperti nella sua casa di New York dopo la morte Si intitola La terra del dolce domani e in Italia l'ha pubblicata Feltrinelli.
A Teheran hanno inaugurato una stazione della metropolitana dedicata alla Vergine Maria La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.
Cercando di uccidere una blatta, una donna in Corea del Sud ha scatenato un incendio in cui è andato distrutto un appartamento ed è morta anche una persona La donna ha usato un lanciafiamme fatto in casa con un accendino e un deodorante spray. La sorte della blatta al momento non è nota.

Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare

È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.

09 Luglio 2025

Dopo anni di silenzi e dubbi durante i quali molti si erano convinti che Abdellatif Kechiche non sarebbe mai riuscito a completare la sua trilogia, il regista ha trovato un festival disposto a proiettare Mektoub, My Love: Parte Due. Il lungometraggio – rimasto nel limbo sin dal 2019 – sarà di certo uno dei titoli più chiacchierati del festival elvetico. Non potrebbe essere altrimenti: l’adattamento del romanzo Blessure, la vraie di François Bégaudeau è già una leggenda nel mondo del cinema, per la sequenza di scandali e controversie che ha scatenato. 

Dopo il primo, apprezzato film presentato a Venezia nel 2017 – Mektoub, My Love: Canto Uno – Abdellatif Kechiche gira il secondo capitolo, che poi divide in due parti. Il secondo film del trittico, Intermezzo, a tutt’oggi è stato visto da poche migliaia di persone, come ricorda World of Reel ricostruendo la lunga e scandalosa vicenda. Dopo la prima mondiale in Croisette, infatti, non è mai stato distribuito ufficialmente ed è stato proiettato solo pochissime volte in pochissime sale, in versione tagliata. Questo perché la presentazione al Festival di Cannes  nel 2019 generò uno scandalo incredibile: il film contiene una scena di sesso orale non simulato di ben 13 minuti, che Kechiche avrebbe girato costringendo l’attrice protagonista Ophélie Bau e l’attore (e di lei fidanzato) Roméo De Lacour a ubriacarsi per completarla. 

Dopo il tappeto rosso a Cannes, Bau si è dileguata (alcuni dissero di averla vista fuggire dalla sala) e non ha partecipato all’attività stampa prevista per il film. Alle sue richieste di mostrarle la scena prima della proiezione, infatti, come concordato sul set, Kechiche avrebbe opposto un netto rifiuto. In piena epoca #MeToo scoppiò uno scandalo tale che Kechiche è stato abbandonato dai suoi produttori a metà della post produzione, impiegando i successivi sei anni, e parte dei soldi ottenuti dalla messa all’asta della Palma d’Oro vinta per La vita di Adele, per completare il film. Mektoub, My Love: parte due (che in realtà è un terzo capitolo) è stato ignorato per anni sia da Cannes sia da Venezia, probabilmente per paura dell’inevitabile scandalo. 

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