Ferragnez, anatomia di una caduta

Hanno sempre avuto una strategia per affrontare ogni evento favorevole o avverso del loro matrimonio. Ma ora?

23 Febbraio 2024

Questo pezzo avrei potuto scriverlo un anno fa, come si scrive il coccodrillo a certi politici novantenni ex Dc, e aggiornarlo a mano a mano, ma il futuro non lo conosce nessuno e io ormai la stavo prendendo come una storia a bivi di Topolino: e adesso quale sarà la prossima mossa di Chiara Ferragni e Fedez? Il terzo figlio, la cacciata di Damato, una discesa in campo? Ma mi era chiaro che l’opzione che avrebbe creato nuove praterie di content era una sola: il divorzio. E già vi sento che esclamate: e lo vedi allora che è tutta una strategia. Ma certo che è una strategia, qualsiasi cosa capiti nella loro vita diventa strategia. Loro non hanno mai veramente avuto un matrimonio, hanno solo avuto una strategia. Non hanno una casa ma una strategia, non hanno dei figli ma una strategia, non hanno un cane ma una strategia.

Non hanno una vita, al loro posto c’è una strategia. Ma non pensate che “strategia” voglia dire “era tutto già deciso a tavolino da dieci anni”, con la finalità di continuare a essere chiacchierati e fatturare in virtù di questo. “Strategia” è solo una parola rubata al linguaggio bellico e usata a casaccio nelle multinazionali, insieme ad altri concetti come “macchina da guerra” e “bagno di sangue”: un idioletto aziendale con cui fomentare i dipendenti e portarli a lavorare oltre l’orario di lavoro senza straordinari. Una parola di moda oggi con cui ci si illude di esercitare un controllo sulle cose incontrollabili della vita. Una strategia non è “la formula del successo”, e soprattutto non eviterà quelli che, con ulteriore tocco di melodramma, vengono definiti “cigni neri” ma che in realtà sono solo le cose della vita.

Ma ripercorriamo le tappe della vicenda (quel podcast sui divorzi bisognerebbe proprio farlo). A San Valentino la coppia va da Cracco, con tanto di reportage in stile “finta-paparazzata” su Chi: lui ci mette dell’impegno, lei un po’ meno. Nei giorni successivi compaiono altre stories di coppia (content del genere latitavano su quei profili), ma lei le cancella prima dello scadere delle 24 ore. Poi rimuove Fedez dalla foto profilo: eccolo qui, l’equivalente millennial dei piatti spaccati. Questa è la tipica storia d’amore tra chi sta cronicamente online: uno in cucina, l’altro in salotto, chini sullo smartphone a farsi i dispetti online. Non sono mai stati la power couple che ci ha fatto sognare: né Richard Burton e Liz Taylor, né Brad Pitt e Jennifer Aniston, né Pete Doherty e Kate Moss, né Al Bano e Romina, né tantomeno Francesco Totti e Ilary Blasi. Più due miracolati dall’algoritmo ora al redde rationem, che però prende una svolta inattesa: l’annuncio della separazione non avviene con un post su Instagram ma con uno “scoop” di Dagospia, confermato mezz’ora dopo anche dal Corriere della sera. Passano neanche due ore e Fabio Fazio annuncia che Chiara Ferragni sarà sua ospite a Che tempo che fa. Certo, lo scoop sembra più una velina passata sottobanco vergata con simbolo occhiazzurrato: da lì deduciamo che è Fedez ad aver abbandonato la content house coniugale, e di aver lasciato sola la moglie “nel momento in cui lei si è trovata in difficoltà”. Cosa che lei non aveva fatto (e Dio solo sa quanto poteva essere forte la voglia di fuga) per assistere e confortare il marito malato (come se fosse Candy Candy). Inoltre, grazie a veline successive sempre dispensate da Dagospia apprendiamo che la mazzata finale è stata la non reazione di Fedez a Travaglio quando ha paragonato la moglie a Wanna Marchi (la proto-influencer).

Ma Fedez non ha reagito sempre per la solita ragione: non voler “sovradeterminare” la moglie. Frase che lui stesso usa frequentemente durante il suo podcast, quando qualcuno fa domande o gli chiede cose relative a Chiara Ferragni (cosa che succede quasi sempre). “Sovradeterminare” fa parte di un altro idioletto, quello del femminismo performativo, a cui ha aderito Chiara Ferragni da diversi anni, almeno dalla partnership con Dior. E mentre lui non sovradeterminava lei, lei sovradeterminava di brutto lui, decidendosi a muovere finalmente i pezzi grossi sulla scacchiera, mandando la velina sulla fuga. E Fedez, arroccato a Rozzano, neanche stavolta ha reagito, lasciando che la mamma fosse l’unica a controbattere con un enigmatico “speriamo vada tutto bene”. Cosa ne sarà dei Ferragnez, dunque, lo scopriremo il 3 marzo, quando Fabio Fazio farà di nuovo share bulgari: se il vincolo d’amore è spezzato, se l’hashtag si è scisso.

Timothée Chalamet è diventato il primo uomo a salire in cima alla Sfera di Las Vegas, tutto per promuovere il suo nuovo film Marty Supreme

È l'ultima trovata di quella che è già considerata la migliore campagna promozionale della storia del cinema. Grazie anche e soprattutto agli sforzi di Chalamet.

Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa

Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.

Leggi anche ↓
Timothée Chalamet è diventato il primo uomo a salire in cima alla Sfera di Las Vegas, tutto per promuovere il suo nuovo film Marty Supreme

È l'ultima trovata di quella che è già considerata la migliore campagna promozionale della storia del cinema. Grazie anche e soprattutto agli sforzi di Chalamet.

Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa

Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.

I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka

Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.

La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri

Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.

Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager

Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.

Per i veri amanti del trash, All’s Fair è stato un sogno che si realizza

La serie di Ryan Murphy con protagonista Kim Kardashian è stata descritta come la peggiore di tutta la storia della televisione. Ma chi ama davvero la tv spazzatura sa di aver visto un classico immediato, un capolavoro del genere.