Stili di vita | Cucina

Dona Abramson, la cupido delle spezie

La manager di Kalustyan’s, il negozio di spezie più amato di New York, sa come iniziare un nuovo cliente al rito amoroso degli aromi e delle erbe.

di Maria Sole Angeletti

Kalustyan’s è un negozio di specialità alimentari che si trova a Lexington Avenue tra East 28th e East 29th Street, noto per essere “la mecca delle spezie” di New York City. Aperto nel 1944 da Kerope Kalustyan, un immigrato armeno, Kalustyan’s è nascosto nel quartiere di Murray Hill, che i newyorkesi hanno soprannominato “Curry Hill” per via della sua influenza indiana. È una mecca per buongustai, prodigiosamente fornito e non solo per le varietà apparentemente infinita di ingredienti impossibili da trovare e gli utensili da cucina internazionali, ma anche per gli eccezionali panini e il cibo mediorientale e mediterraneo serviti al bar del primo piano.

Con oltre 10.000 prodotti provenienti da 75 paesi è il Disney World del cibo, gli scaffali illuminati da strisce di luci fluorescenti giallo intenso si riflettono sui soffitti di latta argentata, raccontando una storia di immigrati di successo. L’attività era in origine di un piccolo fornitore di spezie, Kerope Kalustyan, un immigrato armeno turco, quando gli attuali proprietari, Osmani e suo cugino Sayedul Alam l’hanno rilevata nel 1988 per ampliarla negli anni. Ogni centimetro dei suoi 600 metri quadrati di spazio, che si estendono su tre vetrine (123, 125 e 127 Lexington), sembra pieno, non solo di spezie e miscele, molte delle quali prodotte dal negozio stesso, ma anche di ogni erba immaginabile e di aromi, oltre che una vasta gamma di caffè e tè, una miriade di salse piccanti, sottaceti e molto altro. 

L’odore intenso colpisce come un maremoto e quello che rende ordinaria la straordinarietà del negozio è la squadra che lo gestisce: compiti ben definiti e distribuiti tra un capo ufficio/contabile, i cassieri (che si occupano anche dello stoccaggio degli scaffali e dell’allestimento del reparto dolci), i rifornitori, gli addetti alle pulizie, i revisori degli ordini online e i responsabili delle scorte, tutti supervisionati da Dona Abramson, la manager del negozio.

Dona, indaffarata nel suo pragmatismo gentile, mi racconta che i giorni in cui i clienti impauriti accaparravano pacchi di fagioli e riso sono lontani. Oggi tutto il team è vaccinato, il cartello all’ingresso che consiglia l’uso della mascherina è stato rimosso anche se stanno valutando di riposizionarlo. «Il 95% dei nostri acquirenti rispetta le regole ma tengo una scorta di mascherine in ufficio», mi dice. Vedere di nuovo i cestini della spesa colmi dei clienti rende Dona molto orgogliosa anche se gli ordini online sono aumentati soprattutto tra i giovani. Kalustyan’s, da sempre punto di riferimento per i ristoratori e le star del Food Network, è diventata negli ultimi tempi un’attrazione per le nuove generazioni, soprattutto di origine asiatica, palestinese, israeliana e iraniana, proprio perché durante le restrizioni pandemiche è nato un maggior interesse verso le tradizioni culinarie familiari e la cooking therapy in città sembra essere esplosa. «Mi divertono gli ordini che riceviamo, sono una combinazione più multiforme del solito, c’è una spinta a sperimentare nuove ricette, soprattutto online»

Dona ama profondamente il suo lavoro “speziato” e mi confida qual’è la tecnica che mette in pratica per far innamorare un nuovo cliente: non appena vede uno sguardo perso tra i tanti prodotti, è lei ad arrivare in soccorso. Il primo appuntamento lo organizza rigorosamente tra gli scaffali delle salse piccanti, delle noci e frutta secca provenienti da tutto il mondo, proseguendo verso i dolci e le erbe medicinali. Per finire tra i prodotti di salute e bellezza, dove l’espressione del viso si distende e gli occhi iniziano a selezionare. Chef di lunga data, vegetariana dall’età di 13 anni, oracolo dei cibi più avventurosi di tutta New York, quando le viene chiesto un carrello è certa che la gara di corteggiamento da parte della mercanzia sia iniziata e si sente libera di poter tornare alla sua postazione.

Seduta alla sua scrivania situata tra le spezie e il grano, è felice solo quando il forestiero si rende partecipe di una delle tante discussioni esperienziali dei clienti più affezionati. A quel punto i frequentatori amichevoli del negozio con i loro consigli lo hanno fatto innamorare per sempre e lo stordimento lascia il posto alla curiosità. Se nel carrello poi c’è una delle spezie più gettonate come il sumac, lo za’atar, il Ras el hanout, il berberé, la curcuma fresca delle Fiji o il gelato persiano aromatizzato all’acqua di rose è ufficialmente un nuovo cliente.

Tutto quello che ha annusato, assaggiato e acquistato, la settimana successiva sarà oggetto di una conversazione con qualche novello sconosciuto alla cassa o tra gli scaffali. È una storia che si ripete da anni e ogni primo appuntamento sa essere romanticamente speziato a modo suo. Il potere di Kalustyan’s in fondo da decenni è quello di unire i cuori e i palati delle culture di tutto il pianeta.