Si intitola All the Way to the River, uscirà in inglese il 9 settembre e ha già fatto arrabbiare un po' di persone.
È il film che aprirà la Mostra del cinema di Venezia ed è uno di quelli che concorreranno al Leone d'oro. I primi dettagli sulla trama hanno sorpreso molti.
Disponibile dallo scorso 22 agosto su Netflix, la nuova serie dei creatori di BoJack Horseman è una di quelle sitcom che oramai non si fanno più: parla di famiglia, di quanto questa sia preziosa, esasperante e divertente.
Il regista aveva dimostrato già un impeccabile gusto in fatto di locandine con quelle di Kinds of Kindness. Con quella del film che presenterà a Venezia è riuscito addirittura a superarsi.
Secondo diversi indizi e indiscrezioni raccolte dai fan, la band è già al lavoro. Anzi, sarebbe già a buon punto.
Ad accenderla è stata la lettera aperta di Venice4Palestine, firmata da decine di artisti italiani e stranieri, in cui si chiede alla Biennale di esprimersi a sostegno di Gaza e contro Israele.
Sono passati otto anni dalla sua ultima volta, ha interrotto il pensionamento per fare il protagonista nell'opera prima del figlio Ronan.
Dopo la prima a Venezia sarà disponibile su Netflix a partire dal 22 ottobre.
Chi il film l'ha già visto dice che è bellissimo e che il protagonista, il cane Indy, meriterebbe un premio per la sua interpretazione.
Ce n'è uno per ogni genere musicale e per tutte le fasce di reddito, dall'aristocratico Wilderness al popolare Cross the Tracks. Andarci è un buon modo per capire, o almeno provare a capire, le stranezze inglesi.
Ha rivoluzionato i cartoon con Dexter, Samurai Jack e Primal. Lo abbiamo incontrato per parlare di Fixed, suo nuovo film, una commedia sexy animata che parla di un cane e dei suoi testicoli.
Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Presentato in concorso all'ultima Berlinale, disponibile dal 22 agosto su Mubi, il film di Rebecca Lenkiewicz, adattamento di un romanzo di Deborah Levy, è una storia di madri e figlie, sesso e amanti e, soprattutto, di rabbia.
«Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
È l'horror più atteso e chiacchierato uscito quest'anno, e infatti è da giorni in cima al botteghino italiano. Forse perché parla (anche) di che incubo sia essere genitori oggi e di quanto sia pericolosa questa epoca per i figli.