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11:02 lunedì 22 dicembre 2025
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Twitter continua a verificare account di Cormac McCarthy che in realtà sono fake

03 Agosto 2021

Gliel’hanno verificato per l’ennesima volta. La prima risale al 2012, quando Twitter ha verificato un account presumibilmente appartenente a Cormac McCarthy, autore di opere come La strada, Meridiano di sangue e Non è un paese per vecchi, e che in realtà era stato creato da un romanziere sconosciuto. Ora, nel 2021, è risuccesso, considerando che il social network ha verificato un secondo falso profilo di McCarthy dal nome @CormacMcCrthy. «Posso confermare che questo non è sicuramente il vero account di Cormac McCarthy», ha detto a The Verge un uomo che ha parlato per conto dell’agente dell’autore. «Twitter è a conoscenza di questo errore e speriamo di risolvere il problema a breve». Infatti, al momento, ha già levato la spunta.

Fa ridere il pensiero che McCarthy, che ha 88 anni, possa realmente aver scritto un tweet come questo, apparso sul profilo finto: «Il mio editore mi rompe per il mio utilizzo poco frequente di questa piattaforma infernale. Dice che sto perdendo engagement e che a volte queste cose contano. Quindi, eccoti un tweet. Sarai felice ora, Terry». Twitter invece l’ha pensato. Comunque, l’account in questione twitta di rado, pochissimo dal 2018, ma è stato verificato dopo che un paio dei suoi tweet (proprio come quello citato) sono diventati virali, accumulando decine di migliaia di Mi piace e retweet. Tanto che ad accorgersi per primi circa la non autenticità dell’account sono stati proprio alcuni tra quelli che lo hanno ritwittato, come l’autore britannico Ned Beauman: «Abbiamo così normalizzato l’idea dei geni che si umiliano sui social media che le persone possono realmente credere che Cormac McCarthy possa mai twittare qualcosa del genere». Anche un altro autore (verificato), cioè Stephen King, ha ritwittato più volte il falso McCarthy, ma non è ancora chiaro se fosse mai stato certo del fatto che si trattasse di qualcun altro.

Intanto, la verifica del finto profilo ha suscitato una bella serie di meme. Ma non è la prima volta che capita una cosa simile, (oltre all’autore per intenderci) specialmente da quando, all’inizio di quest’anno, Twitter ha rilanciato il processo di verifica secondo nuove modalità, per le quali basterebbe che un profilo sia “autentico e attivo” per essere verificato. Da allora, naturalmente, è aumentato il numero di verifiche a profili spam e bot.

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