Stili di vita | Cibo

Cibo esotico da supermercato

Storia della Oscar78, l'azienda famigliare che ha portato nei supermercati italiani cibi di tutto il mondo.

di Roberto Carvelli

Racconta Alfredo Morici della Oscar 78 che l’idea partì per merito della nonna e di una sua intuizione: «Vede gli americani, entrati a Roma che dai camion lanciano tavolette di cioccolata e altri prodotti “strani”, e da figlio di storici ristoratori romani Oscar, mio padre, capisce che da quel gesto può iniziare qualcosa.» Qualcosa che diventa realtà però solo nel 1978, quando Oscar, Alfredo e Andrea danno l’avvio a uno dei più grandi importatori di cibo esotico in Italia. Diciamola meglio: la Oscar 78 porta in Italia il cibo cosiddetto etnico.

Siamo a Monterotondo Scalo, porte di Roma, un luogo di snodo vicino all’A1 e all’alta velocità direzione Firenze. In uno stabilimento in questa zona, tra il viavai dei camion, si possono trovare prodotti provenienti da più di 50 Paesi nel mondo. «Scegliamo dei sapori, dei gusti e dei prodotti viaggiando e partecipando alle fiere di settore, poi individuiamo un produttore e da qui, dialogando con lui, lavoriamo alla produzione e postproduzione, valutando ingredienti, packaging, modo di preparazione, utilizzo e soprattutto la qualità che deve essere sempre al primo posto, tutte operazioni che seguiamo e controlliamo da qui. Alle volte siamo contattati dalle stesse aziende straniere e insieme organizziamo l’ingresso nel mercato di un prodotto». Oggi Alfredo e suo figlio Edoardo dicono «siamo noi che decidiamo» e mi spiega come tante volte il gusto di un prodotto viene adattato e migliorato con i produttori esteri per il mercato italiano. «È successo – mi spiega – con uno snack esageratamente piccante che da noi non avrebbe avuto mercato così, in accordo con il produttore, si è deciso per il mercato europeo di rendere il piccante del peperoncino meno aggressivo, lasciando però invariato l’originale gusto del prodotto».

Un passo indietro per capire meglio di cosa stiamo parlando. Avete presente Old El Paso, il marchio di cucina messicana, logo con tetto di tegole rosse su sfondo giallo, che vende salsa de queso o guacamole? Se in Italia si trova sugli scaffali dei supermercati è merito della Oscar 78. Oppure: vi siete mai cimentati – anche solo per fare bella (o brutta) figura – nella preparazione del sushi? Forse avrete acquistato le alghe nori o direttamente il kit di preparazione della Enso, anche queste importate dalla Oscar 78. «Il nostro, lo sappiamo, è un mercato di nicchia», spiega Alfredo Morici. «In Italia raramente accade che si entri nel supermercato per comprare etnico, il più delle volte, incuriositi da quello scaffale pieno di colori e stranezze ci si sofferma e dopo pochi secondi si dice “perché no! Proviamo” pensando già a come organizzare al meglio una serata diversa con gli amici o in famiglia». Comprare etnico è, in definitiva, quello che si definisce un acquisto d’impulso.

Ma torniamo ad Alfredo Morici e alla sua famiglia. Dalle origini ad oggi sono passati 45 anni ma l’entusiasmo di tutti è lo stesso di sempre: «Non siamo i primi del settore ma siamo tra i più importanti. Il nostro lavoro è fatto di ricerca, passione e curiosità. Abbiamo cominciato dalla cucina cinese e araba, con cui inaugurammo il nostro catalogo prodotti. Era il periodo dei primi ristoranti cinesi e dei fast food. L’Italia si affacciava sul mondo dopo secoli in cui mangiare per noi voleva dire mangiare italiano. Oggi sembra una cosa scontata con 60 mila ristoranti etnici nel nostro Paese, ma provate a pensare come fosse all’epoca».

Poi, nel catalogo Oscar 78 sono arrivati il Messico, il Giappone, l’indiano, l’americano. Difficile fare classifiche di gradimento: «Certo la Old El Paso – dice Morici – ci rende particolarmente soddisfatti essendo un brand leader in quel segmento. Ma anche la linea Siam con le salse di curry o ostriche o le fantastiche salse Bbq Sweet Baby Ray’s nr. 1 negli Usa non sono da meno». Il prossimo passo? Alfredo ride: «Non te lo posso dire».