Il giornalista ci parla del suo nuovo libro, Bestiario artico, in cui usa gli animali del Polo Nord per collegare i diari di esplorazione del XVI secolo con le trasformazioni ambientali, geopolitiche e culturali del presente.
Le buste degli Oscar hanno cambiato font
Se ricordiamo così bene gli Oscar del 2017 è anche per la celebre gaffe dell’annuncio di La La Land come miglior film (che invece era Moonlight). Secondo DesignTaxi, che l’anno scorso aveva indagato sull’accaduto, l’archè dello scandalo era stata una confusa gestione nel passaggio delle buste da parte della società incaricata. Quest’anno invece sembra essere andato tutto liscio. Gli utenti del web particolarmente attenti ai dettagli hanno notato però un cambiamento sostanziale: l’Academy ha ridisegnato il font sulle buste, per evitare ulteriori fraintendimenti nella lettura.

Le nuove buste scure presentano dei caratteri cubitali, in grassetto rigorosamente dorato, al posto del vecchio lettering dalle forme sottili. Le categorie hanno subito un restyling che è stato d’aiuto sia ai presentatori sia agli osservatori da casa, ha sottolineato il New York Times, data la dimensione e lo spessore dei caratteri. «Un difetto tipografico che avrebbero dovuto aggiustare tempo fa», dice uno dei tanti tweet scritti sulla questione. L’aggiornamento ha provato che il font fa la differenza.
Il giornalista ci parla del suo nuovo libro, Bestiario artico, in cui usa gli animali del Polo Nord per collegare i diari di esplorazione del XVI secolo con le trasformazioni ambientali, geopolitiche e culturali del presente.
La miniserie in quattro parti, presentata a Venezia e appena arrivata su Netflix, non dà la caccia a un colpevole né prova a risolvere il mistero. Si concentra sulla confusione, l'angoscia, la violenza e sulle vittime, soprattutto le donne.