Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
I browser che abbiamo usato dal 1996 al 2019
Oggi Google è sinonimo di browser. Ma c’era un tempo, non troppo lontano, in cui per navigare sul World Wide Web le persone utilizzavano Internet Explorer di Microsoft. La storia dei browser è piena di colpi di scena, ora visualizzati in un video con infografiche interattive, pubblicato su Reddit da uno studente al primo anno di dottorato che si definisce un «data geek». Il video è realizzato grazie all’aggregazione di dati provenienti da diverse fonti, spiega il giovane. E mostra quella che fu una vera e propria gara tra i diversi brand dal 1996 al 2019.
Nel ’96, infatti, dopo aver sconfitto la supremazia di Netscape Navigator, il browser di Bill Gates ha iniziato la sua ascesa per abdicare infine a favore di Chrome. Il motivo del suo declino, racconta il Guardian, fu causato dall’assenza di competitor e quindi dalla mancanza di innovazione. Molte cose sono cambiate negli ultimi 23 anni. L’avvento di Firefox (nel 2002) sembrava aver cambiato le carte in tavola. Eppure, ci troviamo di nuovo di fronte a una situazione di quasi monopolio: 10 anni dopo, l’inesorabile ritirata di tutti i brand racconta un’altra storia, quella dell’incoronazione di Chrome. La preistoria, risalente ai primi anni ’90, è ripresa da Arstechnica in un articolo nostalgico su “browser dimenticati” come Erwise, Viola e Cello. Solo per veri romantici.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.