The Imitation Game e La Teoria del Tutto sono solo gli ultimi esempi di un filone narrativo banale e senza idee che Hollywood (e l'Academy) sembra adorare. Sarebbe invece ora di smetterla.
Editoriale — Il caso Cassano e la rescissione dal Parma. Del perché pagare gli stipendi sia un dovere, che siano poche centinaia di euro o centinaia di migliaia.
Fotografie e Vine dal weekend di calcio inglese: le sconfitte interne di Chelsea, Manchester City e Tottenham, la vittoria dell'Arsenal, lo 0-0 del Liverpool.
Facebook ha modificato il suo algoritmo per punire le notizie false condivise sul social network: che cosa cambierà per i siti che diffondono "hoaxes" come quello recente sulle cooperanti rapite in Siria? Un punto a più voci.
Intervista a Francesca Archibugi a partire dal suo ultimo film, Il nome del figlio, scritto con Francesco Piccolo. Chiacchierata sui debiti, letterari e cinematografici, ma soprattutto sulla borghesia e la sinistra italiana. E tutti i loro difetti.
Storie, racconti e reportage da leggere con calma in questi giorni: l'importanza del colore rosa, un'intervista a Bjork, la città più inquinata d'America e molto altro.
A 44 anni non solo si può avere ancora voglia di giocare a calcio, ma si può anche continuare a risultare decisivi nelle partite giocate coi ventenni. I casi Deflorio, Aruta, Taccola, Scugugia e Pierobon (che però è del 1969).
Conversazioni con chi considera imminente l'avvento dei cyborg, ed è cyborg in prima persona. Lepht Anonym, Kevin Warwick, Amal Graafstra spiegano cosa dovrebbe spingere a impiantarsi un chip sottopelle per aprire le porte di casa.
A spasso nella capitale bavarese tra passato regale e presente tecnologico. E nel bel mezzo tanta acqua, il mito dell'Italia, una mostra sulla Mini con incesti anglo-tedeschi, anche sedi della Regione difficili da accostare alle omologhe laziali.
Si chiama "Ethan" ed è una versione in carne di Siri. Si scarica sul telefonino, come qualsiasi altra app. Ma dietro c'è una persona vera, che dà consigli, offre risposte, sostegno, conversazioni. Con qualche rischio, forse.
Fàbregas non è più quello dell'Arsenal, ma non è neanche quello di Barcellona. È cresciuto, dice di aver commesso degli errori anche se non è pentito. Ha ritrovato un ruolo più giusto, ma diverso da quello dell'altra Londra. E forse ci ricorderemo questo Fàbregas più di tutti gli altri.