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La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Artissima

160 gallerie per festeggiare la maggiore età della kermesse artistica

04 Novembre 2011

Ci siamo: l’appuntamento è dal 4 al 6 novembre a Torino. L’occasione è la kermesse più internazionale del panorama fieristico italiano dedicato al contemporaneo: Artissima, che quest’anno compie 18 anni, e festeggia la maggiore età con un programma ricco di iniziative e un parterre di oltre 160 gallerie, di cui un centinaio straniere. A dirigerla, per il secondo anno consecutivo, è Francesco Manacorda, uno dei tanti cervelli fuggiti a Londra ma tornati con beneficio di tutti e un bagaglio di esperienze di qualità: dall’insegnamento al Royal College of Arts alla curatela di mostre alla Barbican Art Gallery. L’impianto della fiera resta quello dell’anno scorso, con una divisione tra main section, per le gallerie affermate, new entries, riservata a quelle con meno di cinque anni di attività, e le due sezioni curatoriali, back to the future, dove riscopriamo gli artisti dimenticati degli anni ’60 e ’70, e present future, una fucina di giovani artisti candidati dalle loro rispettive gallerie al premio Illy.

Nella main section, troviamo professionisti di alto profilo internazionale come Lisson – la galleria londinese che è appena sbarcata a Milano con una sede nei giardini di Palazzo degli Atellani – che espone nuove opere di Tony Cragg e Jason Martin, puntando sul confronto tra linguaggio pittorico e scultoreo. E Bugada&Cargnel di Parigi, che promuove artisti francesi di varie generazioni, da Pierre Bismuth a Cyprien Gaillard, che mettono in discussione i nostri codici culturali con l’ausilio di paradossi visivi e concettuali. Tra le new entries, Hilary Crisp di Londra porta tre artisti – Tim Ivison, Julia Tcharfas e Oscar Murillo – che reinterpretano lo spazio urbano con paesaggi che mescolano il rigore dell’utopia alla contaminazione della realtà. Mentre è un confronto con la memoria, privata, politica e sociale quello che troviamo nello stand di Laveronica di Modica, attraverso le suggestive immagini proposte rispettivamente da Moira Ricci, Amir Yatziv e Adelita Husni-Bey.

Nel corridoio di back to the future, la galleria torinese Martano accoglie un nucleo di opere di Ketty La Rocca, esponente dell’arte concettuale e della poesia visiva morta prematuramente nel 1976, a soli 38 anni. Fotografie, stampe xerox e radiografie in cui il suo corpo diventa medium di un dialogo possibile, essenziale e immediato che si oppone all’artefatto linguaggio della comunicazione degli anni del boom economico. La sua stessa vocazione ad un progetto artistico silenzioso, ma non per questo meno radicale, la troviamo nel giovane artista milanese Lupo Borgonovo. Candidato dalla sua galleria, Fluxia, al Premio Illy nella sezione present future, porta a Torino una serie di sculture e incisioni in bronzo che riflettono sul ruolo ultimo dell’arte: fornire forma e rappresentazione all’uomo e alle sue aspirazioni nel mondo. Al centro dello spazio fieristico si trova il progetto curatoriale di quest’anno, Approssimazioni Razionali Semplici, un prototipo di museo ideato da Francesco Manacorda con l’artista Lara Favaretto e la collaborazione di alcuni degli artisti e dei collettivi più attivi del panorama europeo. Così il bookshop è gestito dal Bureau of Loose Associations, nell’auditorium si alternano le proposte di Salon Populaire e Bétonsalon e il dipartimento educativo è affidato a France Fiction. Il nucleo espositivo, invece, vede protagonisti due artisti: Pierre Bal-Blanc, cui è affidata la sezione delle mostre temporanee, e Raimundas Malašauskas, che risolve la problematica gestione del deposito in rapporto al ridotto spazio espositivo riservato alla collezione permanente (memoria storica del museo) con uno stratagemma dal titolo Hypnotic Show.

Come sempre, il programma di Artissima prosegue con una serie di eventi serali nel centro cittadino: a occuparsene, per la prima volta, tre artisti – Christian Frosi, Renato Leotta e Diego Perrone – che hanno proposto una mappatura degli spazi non profit italiani, spesso invisibili perché nomadi nelle proprie città di appartenenza. Il progetto, Artissima Lido, si dirama nel quadrilatero romano, prendendo in prestito gli spazi di librerie, bar e spazi commerciali sfitti, che diventano spazi espositivi, ma anche luoghi di dibattito e di performance. Da non perdere le serate tra arte e musica organizzate da Codalunga, il collettivo fondato a Vittorio Veneto da Nico Vascellari, e il soundwalk dell’artista inglese Graham Hudson, realizzato in collaborazione con Progetto Diogene.

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