In un intervento dal festival Linecheck, Dave Randall ha sostenuto la necessità di redistribuire la ricchezza in un'industria in cui troppo spesso la logica del profitto va contro l'interesse della maggioranza.
C’è un archivio che raccoglie quaderni di scuola da tutto il mondo
È sempre emozionante guardare un quaderno di scuola, a prescindere dal bambino o dalla bambina a cui è appartenuto. Se poi si tratta del quaderno di qualcuno che conosciamo o avremmo dovuto conoscere – bisnonni, nonni, genitori – è un’esperienza ancora più forte. Per non parlare dei quaderni dei nostri figli e nipoti. Ma chi avrebbe mai pensato che sarebbe stato così interessante anche osservare, sfogliare e leggere le scansioni di centinaia di quaderni di scuola compilati da completi sconosciuti, magari nel 1800?
L’Archivio dei quaderni è una sorta di catalogo in continua evoluzione di quaderni di scuola, creato per permettere a tutti di esplorare la storia, l’educazione e la vita quotidiana dei bambini e dei giovani del passato. L’obiettivo principale dei creatori dell’archivio – che oltre a un sito internet ha anche un bell’account Instagram – consiste nella conservazione e nella valorizzazione dell’Archivio attraverso la digitalizzazione, la trascrizione e la traduzione dei contenuti dei quaderni. Tutti sono invitati a contribuire alla crescita della collezione prestando o donando vecchi quaderni, diari e lettere e offrendosi per trascrivere e tradurre i loro contenuti.
A 15 anni dalla sua nascita l’Archivio comprende centinaia di quaderni proveniente da oltre 30 Paesi nel mondo e datati dalla fine del 1700 ai primi anni 2000. È conservato e gestito dall’NPO Quaderni Aperti di Milano. Nell’archivio è possibile trovare scritti, disegni e scarabocchi risalenti al 1773 da paesi come Italia, Stati Uniti, Ghana, Giappone, Lettonia, Brasile e Finlandia.















Ci ha messo 20 anni a realizzare il film dei suoi sogni, che adesso è in cima al botteghino italiano, americano e mondiale. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato della sua passione per il teatro, del ristorante dei suoi genitori e di quella volta che incontrò Spielberg.