L’Albania diventerà un case study nelle ricerche sull’overtourism. Nel 2023 nel Paese sono arrivati 10 milioni di turisti, un aumento del 35 per cento rispetto all’anno precedente, numeri tanto più impressionanti (si potrebbero pure definire spaventosi) se si considera che gli abitanti dell’Albania sono 2.7 milioni. Nel 2024 è successa la stessa cosa: 11.7 milioni di turisti hanno fatto le vacanze in Albania, un ulteriore aumento del 15 per cento anno su anno. In attesa di scoprire i dati relativi al 2025, sappiamo già che il turismo vale già l’8 per cento dell’economia albanese e che il governo si augura quest’anno di superare i 15 milioni di turisti.
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso
I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.

Il problema è lo stesso di cui stiamo discutendo quasi ininterrottamente da due anni a questa parte: all’aumentare dei turisti, aumenta più che proporzionalmente il prezzo di tutto. Nel 2024 la spesa media per turista è aumentata del 20 per cento rispetto all’anno precedente, arrivano a 5 miliardi di euro. Gli economisti hanno già spiegato cosa sta succedendo: l’aumento della domanda porta un aumento più che proporzionale della pressione sulla supply chain e a un aumento dei costi dei beni d’importazione. Si comincia così e si finisce come sappiamo: aumentano gli affitti, aumenta il prezzo delle case, tutto costa di più, troppo per i residenti. Come riporta Politico, è quello che sta succedendo anche in Albania, dove la situazione è stata aggravata anche da scelte del governo come quella di esentare gli albergatori che costruiscono strutture a 4 o a 5 stelle dal pagamento dell’imposta sul reddito delle società.
C’è anche un altro, grave problema, nella turistificazione dell’Albania: l’immondizia. A causa dei flussi turistici aumentati così tanto e così in fretta, le amministrazioni locali fanno fatica a riciclare e smaltire i rifiuti. Molte pagine e profili social, soprattutto su Facebook, sono piene di contenuti che mostrano cosa rimane alla fine della stagione turistica: spazzatura dappertutto.

Troppo spesso nel discorso sulla violenza di genere si finisce a parlare di mostri o di pervertiti, di devianze e di eccezioni. I tanti fatti di cronaca, invece, ci dicono tutt'altro, ormai da anni.