La Villa Vista di Shigeru Ban Architects Villa Vista​ a Mirissa, Sri Lanka (2010)

Stili di vita | Architettura

Le case dei grandi architetti su Airbnb

Da Frank Lloyd Wright ad Alvar Aalto, non tutti sanno che sulla piattaforma si possono prenotare anche bellissime case "firmate".

di Teresa Bellemo

I social, le continue immagini che scrolliamo ogni giorno nel nostro feed di Instagram stanno modificando il nostro senso estetico. Quelle nature morte perfettamente equilibrate nei vuoti e nelle palette di colori, l’arredamento bilanciato tra accenni vintage e altri pezzi più contemporanei, fanno sì non solo che le nostre case provino ad assomigliargli, ma anche che la ricerca di un posto dove dormire per un fine settimana rispecchi il più possibile il nostro gusto, possa essere fotografabile e il più possibile gradevole agli occhi. Non importa se in quella camera ci passeremo soltanto qualche ora, la luce e i soprammobili devono essere perfetti, devono farci sentire altrove, ma allo stesso tempo devono adattarsi a ciò che siamo ogni giorno. Scorrendo le case disponibili su Airbnb si ha spesso anche se non sempre questa impressione, e spesso gli host, che potremmo essere noi (e molto spesso è così), si impegnano nel rendere la propria casa la nostra casa. Talvolta devono essere ancora migliori, per illuderci per un po’ che possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità, che possiamo vivere nelle immagini scrollate sui social. E se poi – sempre per rafforzare questa sorta di finzione temporanea – si potesse passare qualche giorno nell’Off-Grid itHouse di Taalman Koch immersa nel deserto della California o nella Cube House di Piet Blom a Rotterdam? Non capita tutti i giorni di poter abitare in un progetto firmato da un famoso architetto, in una di quelle case che di solito vediamo nei magazine di interni, fatte di ampi saloni, vetrate luminosissime e patii con viste mozzafiato. In occasione della Giornata Mondiale dell’Architettura, istituita ogni primo di ottobre dall’Unione Internazionale degli architetti, Airbnb ha selezionato dieci dimore, che in realtà sono sempre prenotabili sul suo portale, progettate da grandi architetti.

La Off-grid itHouse​ di Taalman Koch a Pioneertown, California, Stati Uniti (2007)
La Eppstein House​ di Frank Lloyd Wright a Galesburg, Michigan negli Stati Uniti (1953)
Il Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano (2014)
La Schwartz House​ di Frank Lloyd Wright a Saint Paul, Minnesota, negli Stati Uniti (1940)

Cosa si prova a scostare le tende in una delle case progettate da Frank Lloyd Wright a Galesburg, Michigan? O ad affacciarsi alla finestra e vedere il giardiniere acrobata che sistema le siepi del Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano? Tra le oltre quattro milioni e mezzo di stanze disponibili su Airbnb ci sono anche queste, che grazie allo sharing diventano nostre, anche se soltanto per un fine settimana. Francesca ha 34 anni e vive tra Milano e Londra. Per questo quando non c’è rende disponibile il suo appartamento milanese al secondo piano del Bosco Verticale. «È stata la mia prima casa – racconta – per questo l’ho arredata con cura. Ne ero un po’ gelosa, invece oggi sono felice di condividerla. Oltre all’uomo d’affari, ogni tanto c’è il fidanzato che vuole sorprendere la sua ragazza facendole passare la notte del suo compleanno nel bel mezzo del Bosco Verticale!». Proprio questo sentimento di community va di pari passo con quel senso di patrimonio comune che è la cultura, anche nella sua declinazione architettonica. Il mantenimento di una casa come questa, infatti, è complesso e costoso esattamente come lo è quello di un’opera d’arte. È anche questo uno dei motivi che porta Michael ad aprire al pubblico la villa Bernard (e Fern) Schwartz House nel Wisconsin. Un progetto del 1940 che Frank Lloyd Wright descrisse come «la casa dei sogni» e che attualmente è una delle poche costruzioni di Wright in cui è possibile soggiornare. «In questa casa la luce, che gioca coi mattoni e il legno di cipresso rosso, dà vita a un’atmosfera onirica, un senso di calore e serenità».