Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.
L’unico outfit di questi Oscar che ci ricorderemo per sempre è quello di Adam Sandler
Checché ne dica Conan O’Brien, Adam Sandler è un’icona di stile. Di uno stile di cui lui è – fortunatamente, secondo i critici – l’unico esponente, tanto che è stato ribattezzato Sandlercore dai suoi numerosissimi e affezionatissimi fan Gen Z. Il peak Sandlercore lo abbiamo raggiunto durante la cerimonia degli Oscar, nel momento in cui O’Brien ha additato Sandler, che fino a quel momento se ne era stato seduto tranquillo in mezzo al pubblico, chiedendogli, con fare vagamente accusatorio, «come ti sei vestito, Adam?». Per poi aggiungere: «Sembri uno che sta sveglio fino alle due del mattino per giocare al video poker».
Sandler all’inizio ha fatto il finto torno, mostrandosi sorpreso dalle considerazioni di O’Brien sul suo outfit: ma come, sono vestito come sempre, sembrava voler dire. Di fronte all’insistenza del collega e amico, a quel punto Sandler è stato costretto a ribattere: «Mi piace come sto, perché sono una brava persona, uno a cui non interessa cosa mi metto e cosa non mi metto. Forse i miei fighissimi pantaloncini da palestra e la mia felpa vaporosa ti offendono a tal punto da costringerti a prendermi in giro davanti a tutti i colleghi?», ha risposto un piccato Sandler.
“Nobody even thought about what I was wearing until you brought it up!”
Adam Sandler saw his way out of the #Oscars after host Conan O’Brien gave him a hard time about his choice of attire. https://t.co/nl9CxOviL4 pic.twitter.com/qktdnGr7lI
— ABC News (@ABC) March 3, 2025
E dire che, fino a quanto O’Brien non lo ha sottolineato, «nessuno aveva fatto caso a come ero vestito», ha detto Sandler. Che a quel punto, però, offeso, si è alzato e se ne è andato, non prima di aver invitato tutti i presenti a una partitella di basket e di aver abbracciato Timothée Chalamet, chissà perché proprio lui, urlando un tonante «CHALAMET!».
Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.
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