Nicholas Hoult, troppo bravo, troppo bello

Lex Luthor nel nuovo Superman appena arrivato al cinema, sui social lo adorano per i suoi outfit e la sua bromance con il collega David Corenswet: biografia di uno dei nuovi divi di Hollywood, tra cinema indie e blockbuster.

09 Luglio 2025

Ditemi cinque film con Nicholas Hoult. Veloci però. Probabilmente non arriverete a tre, ma sicuramente ne avete visti più di quanti potreste sospettare. Quattro X-Men, dove ha interpretato Bestia, A Single Man di Tom Ford, Mad Max: Fury Road di George Miller, La favorita di Yorgos Lanthimos, The Menu di Mark Mylod, fino ai più recenti Giurato numero 2 di Clint Eastwood e Nosferatu di Robert Eggers; blockbuster e cinema d’autore, non s’è fatto mancare niente. Ora, con un rinnovato look biondo platino (doppio slurp) in vista di How to Rob a Bank di David Leitch, l’attore britannico è impegnato nel tour promozionale per il nuovo Superman targato James Gunn (Guardiani della galassia e The Suicide Squad), al fianco di David Corenswet (Twisters, Pearl) – che ha ereditato da Henry Cavill la tuta da supereroe che mette in risalto le forme.

Ecco allora prendere il via la buddy strategy, con un susseguirsi di copertine, interviste, red carpet, conferenze stampa, meet & greet e TikTok con gag, umorismo e grande affiatamento tra belloni – e per Nicholas Hoult outfit alla moda con giacca di pelle oversize Burberry, completi e accessori di Prada, Jacquemus, Celine e Bottega Veneta (pantaloni palazzo con una spericolata vita alta che stanno bene solo a lui).

Bambino prodigio

Nicholas Hoult nasce il 7 dicembre 1989 nel Berkshire, Inghilterra, (è Sagittario, attenzione), la madre insegna pianoforte, il padre è un pilota di linea, i due si sono conosciuti e innamorati su un volo per Tel Aviv. Nell’albero genealogico di famiglia spicca Anna Neagle (prozia da parte di madre), attrice britannica famosissima in patria tra gli anni ‘30 e ‘50, il fratello e la sorella maggiori di Nicholas sono appassionati di recitazione e provano a portare avanti la tradizione di famiglia, si cimentano nel teatro, partecipano a provini, lui li accompagna. Inizia così la sua carriera di bambino prodigio, prima come ballerino, poi, dopo qualche comparsata dove torna utile un bambino come lui, che sembra intelligente anche se sta zitto, a 11 anni recita in About a Boy, con Hugh Grant e Toni Collette (che ritrova un tot di anni dopo in Giurato numero 2). Come su tutti i bambini prodigio su di lui potrebbe pendere un fato oscuro e drammatico (gasp!)… Fame is a gun, canta Addison Rae.

Il punto critico, e la grande svolta, arriva con Skins, serie tv di Channel 4 con adolescenti smaliziati, trasgressivi e perversi. Da attore bambino a adulto professionista e… Divo, con un ruolo sfrontato e profondo. Occhi azzurri e gelidi come acquamarine, zigomi affilati e labbra da bambola vittoriana, un istante sembra angelico, quello subito dopo luciferino, incarna alla perfezione un teeanger cinico e manipolatorio, che vive il sesso come potere, vorace, curioso, con pochi scrupoli – strano che Gregg Araki, con la sua passione per i belli ambigui e inquieti, non abbia provato a metterci le grinfie. La serie diventa un cult generazionale, il successo è dirompente: qualcosa da ridimensionare immediatamente, prima che sia troppo tardi. Fame is a gun.

Fame is a gun

Quando nel 2011 inizia una relazione con Jennifer Lawrence (finita nel 2014), sua collega sul set dei vari X-Men (nella saga lui è Bestia, lei Mystica), i media li tampinano. Lui, già schivo di carattere, si mette ancora di più sulla difensiva: non ama le interviste, lo fanno sentire vulnerabile, fa di tutto per proteggere la sua privacy, evitando di mescolare il set e la quotidianità. Non si è mai sentito una star, non si è mai lasciato travolgere dal successo, non ha capovolto il suo mondo per rincorrere un nuovo successo, sul sex appeal ha puntato poco e niente: resta di stucco quando Halle Berry lo saluta, o quando Sharon Stone lo ferma per fargli i complimenti. Troppo bello per essere un non convenzionale (come, per esempio, Willem Dafoe, che ama), troppo strano per essere “semplicemente” bello.

Non un roditore, non un borzoi, piuttosto un elegante saluki, un levriero persiano longilineo, con lineamenti spigolosi e lo sguardo sveglio ma malinconico – che sembra intelligente anche quando sta zitto. Nella sua carriera è stato Salinger (Rebel in the Rye, 2017) e poi Tolkien (2019), ma anche Tesla (Edison – L’uomo che illuminò il mondo, 2017) e Pietro III di Russia, nella serie tv The Great – con Elle Fanning nelle vesti di Caterina II di Russia – un imperatore infantile e crudele, un despota tragicomico, grottesco e comico, un ruolo fuori dalla grazia di Dio in cui recita mirabilmente con le sopracciglia. Una volta ha fatto anche una commedia romantica, più o meno… c’erano gli zombie (Warm Bodies, 2013).

Nicholas Hoult con i suoi ruoli ha esplorato gli spazi dell’umano, con personaggi sempre differenti, talvolta eccentrici, negativi, fragili, non si è mai fermato a un tipo, si è sempre immerso in personaggi diversi (è Sagittario, dicevamo); un’eccentricità che l’ha portato a brillare come comprimario, come altro, un po’ meno che protagonista, ma un po’ più che carattere secondario. Ci sono stati dei provini per Harry Potter (per il ruolo di protagonista, per quello di Draco Malfoy, e altri ancora pare) ma nessuno andato a buon fine, ha fatto un provino anche per Top Gun: Maverick, ma non ha avuto la parte, Tom Cruise poi però l’ha chiamato per arruolarlo nel cast di Mission Impossible, ma lui ha dovuto rinunciare perché già impegnato con The Great.

Un uomo molto impegnato

Il 2024, con tre uscite di primo piano, è stato per lui un anno particolarmente ricco, The Order di Justin Kurzel (che lo vede interpretare un terrorista neonazista suprematista bianco con una bella frangetta a paggetto, da una storia vera degli anni ‘80), Giurato numero 2, dramma etico-morale-legale di Clint Eastwood e Nosferatu aggiornamento di Robert Eggers del mito vampiresco di Murnau e Herzog, tetra fantasmagoria su passione e desiderio impreziosita da bellissime carte da parati. Il protagonista di Nosferatu è quanto più si avvicina alla figura del “bravo ragazzo”, ma anche qui, in realtà, per colpa della sua ingenuità da una parte e di un bagaglio di sentimenti repressi dall’altra, continua a fare la cosa sbagliata, sente di amare così tanto Ellen Hutter (Lily-Rose Depp) da non accorgersi di trascurarla, lui pensa ai soldi, alla casa, ai beni materiali, quando lei vorrebbe solo fare all’amore, in continuazione, ininterrottamente, ecco allora il vampiro, che si insinua tra di loro, che porta a galla i desideri sporcaccioni sottaciuti.

Nonostante l’avviatissima carriera (non ha lavorato solo durante il lockdown) Hoult si stupisce quando Clint lo chiama per ingaggiarlo. Come fa a conoscermi?, si chiede. Il regista lo ha visto e apprezzato in The Great, sul set è affabile (al contrario di quanto si dica in giro) e lo chiama Capitan Lingus (Pietro III era un patito del cunnilingus). Nel film interpreta un giurato che si scopre colpevole di un crimine, intrappolato in una selva di dilemmi morali, in cerca della scelta giusta, una fata morgana che gli sembra impossibile da afferrare. Lo sappiamo colpevole, ma lo vorremmo condannare? Facciamo il tifo per lui o per il procuratore che gli sta alle costole (Toni Collette)?

Non so se Hoult volesse essere un duro, ma Batman sì, ci ha provato, però gli è stato preferito Robert Pattinson, effettivamente già più tetro di suo. Voleva essere anche Superman, ma James Gunn, per fortuna, gli ha preferito David Corenswet, chiamandolo dopo il provino per dirgli “ti voglio come Lex Luthor”. Più che deluso Hoult si è sentito sollevato, dice, un personaggio più in linea con  la sua propensione alle zone grigie della moralità. In un’intervista ha dichiarato: «Sulla mia lapide voglio scritto “La sua versatilità non è mai stata messa in discussione”».

Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto

Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 

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