È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Medio Oriente – Te l’Aviv dett
Dal fronte della nuova guerra Israele-Iran si registrano su internet video virali di suonatori di sassofono e matrimoni celebrati mentre le scie dei missili solcano il cielo notturno e una mezza shitstorm su Cecilia Sala, rea di aver invitato alla distinzione tra regime iraniano e popolo iraniano (società stratificata e poco riducibile alle idiote polarità social). Nella realtà, invece, esplosioni da una parte e dall’altra, con vittime e feriti anche a Tel Aviv, città di solito risparmiata e protetta. Così, mentre l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica si è trovata costretta a smentire (parzialmente) la notizia che l’Iran fosse in procinto di avere la bomba, Netanyahu non è ancora riuscito ad avere Trump al suo fianco per concludere un “lavoro” che adesso non può lasciare a metà. Ma Trump, al suo solito, cambia idea almeno una volta al giorno.
Stati Uniti – Fino alla fine
È stata al tempo stesso comica e inquietante (e oggetto di infiniti meme) la presenza di alcuni giocatori e dirigenti della Juventus nello Studio Ovale di Trump, mentre il presidente degli Stati Uniti parlava di Iran, Israele e bomba atomica. Lo raccontano le facce tra l’imbarazzo e il terrore di Locatelli e company. Ad aggiungere inquietudine (e comicità) è il più famoso e taggato motto della squadra di Torino, il celebre “Fino alla fine”. Non del mondo, si spera.
Polemiche – Scorte a Venezia
Bisognerebbe andare a controllare: i giorni tra il 26 e il 28 giugno rientrano tra quelli in cui ai non residenti tocca pagare il ticket per entrare a Venezia? Se sì, lo pagheranno anche Jeff Bezos e i 200 invitati al suo matrimonio? Pagheranno lo stesso ticket che paghiamo noialtri o il loro sarà proporzionato al reddito? Bezos ha presentato l’Isee in Comune per far calcolare l’importo del ticket? Anche se fosse così, dubitiamo la situazione cambierebbe: per i veneziani questo matrimonio non s’ha da fare, non a Venezia, “No Space for Bezos“, autoctonamente tradotto in “Bezos basime el cueo”. Ma il matrimonio si farà, l’hanno detto il sindaco Brugnaro e il Presidente Zaia, che si aspettano applausi, colombe bianche, riso e confetti in ogni angolo della città. Un dubbio: ma le felicitazioni agli sposi sono obbligatorie solo per i residenti o anche per i turisti?
Cronaca – Villa Panfilm
Nel corso di una settimana, rivelazione dopo rivelazione, abbiamo scoperto l’esistenza di uno scammer scatenato (e, a quanto pare, molto abile) che unisce in una sola persona Tom Ripley, Anna Delvey e Filippo Bernardini. Sulla vita di Francis Kaufmann, uno che è riuscito a farsi dare dal Ministero della Cultura quasi un milione di euro per girare un film che non ha mai girato e ha finto per anni di essere regista e produttore, bisognerebbe girare un film. Ma forse sarebbe più corretto limitarsi a uno dei soliti documentari crime, visto che, alla fine, tutto è sfociato nel duplice omicidio di cui ora è accusato.
Altre polemiche – Tutti esauriti
Che ci siano sempre più buchi nella memoria collettiva è un fatto assodato, un fatto a cui è stato dato pure un nome (brain rot) e che ha delle spiegazioni universalmente accettate: l’abuso di internet, le temperature che si alzano, i fatti terribili che viviamo dal 2016 (almeno) che non potevano che portare al rincoglionimento generale. Si spiega così uno dei dibattiti che ha appassionato l’Italia nell’ultima settimana, a partire, manco a dirlo, da un’inchiesta di Selvaggia Lucarelli. I sold out, lo sapevate?, sono un po’ un trucco, uno stunt pubblicitario, una manovra di marketing. Lo dice pure Federico Zampaglione! Tutto vero, ci mancherebbe. Non proprio una novità, però. Se volete una prova, andate a vedere cosa si diceva dei sold out l’anno scorso. E quello prima. E quello prima ancora. Almeno così arriverete preparati allo scoop sui sold out dell’estate prossima, brain rot permettendo.


Striscioni, cartelli, assemblee, proteste, pure un adesivo anti Bezos ufficiale che si trova attaccato un po' ovunque in città.

Voli low cost e affitti brevi hanno contribuito alla democratizzazione del turismo. Poi qualcosa è cambiato, viaggiare è diventato costoso, difficile, dannoso. Ma il turismo non è diminuito, anzi. Ne parliamo sul nuovo numero di Rivista Studio, "Gran Turismo", appena arrivato in edicola.