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Uno chef si è accorto di un errore nel titolo di un quadro di Van Gogh sfuggito a tutti per un secolo

A quanto pare, a non sapere distinguere l’aglio dalla cipolla non è soltanto la figlia di Sofia Coppola, Romy, che qualche settimana fa aveva avuto i suoi quindici minuti di celebrità grazie a un tiktok in cui, tra le altre cose, dimostrava appunto una grande difficoltà nel distinguere gli ingredienti necessari alla preparazione di un piatto di spicy vodka pasta. A non conoscere la differenza tra aglio e cipolla sono anche gli appartenenti alla comunità artistica internazionale. Lo ha dimostrato lo chef Ernst De Witte, il primo a notare che quelle dipinte nella natura morta “Cavoli rossi e cipolle” di Van Gogh non sono cipolle ma aglio. Il primo, De Witte, ad accorgersi dell’errore dal 1928, anno della prima esposizione del quadro alla galleria Paul Cassirer di Berlino, a oggi. Dopo la segnalazione di De Witte, il Van Gogh Museum, dove l’opera è attualmente conservata, ha immediatamente cambiato il titolo, che ora risulta essere “Cavoli rossi e aglio”. Come riporta con un certo sconcerto anche Artnet, l’opera è stata studiata e analizzata da esperti di tutto il mondo per quasi un secolo e nessuno si è mai accorto che le cipolle del titolo non corrispondevano all’aglio del dipinto.

Forte dei suoi venti anni di esperienza nel settore della ristorazione e di molteplici visite al Van Gogh Museum, De Witte (che nel tempo libero dipinge anche), appena notato l’errore nel titolo, non ha esitato un attimo e lo ha subito segnalato alla direzione del museo. All’inizio, il Van Gogh Museum si è mostrato piuttosto diffidente e ha chiesto al cuoco-pittore di fornire delle prove a sostegno della sua tesi. La risposta di De Witte è stata una presentazione in PowerPoint nella quale mostrava le differenze tra le cipolle, quelle vere, dipinte da Van Gogh e quelle dipinte nella natura morta in questione. «Poi ho fatto un video in cui mettevo a confronto diversi tipi di aglio e di cipolle. Ho sovrapposto una di queste immagini al dipinto di Van Gogh per far vedere che le linee da lui disegnate corrispondevano alla forma dell’aglio e non della cipolla». Il museo ha dunque esaminato tutto il materiale fornito da De Witte, ha chiesto l’opinione di un biologo e infine ha dovuto ammettere che lo chef aveva ragione. Subito dopo, il cambio di titolo e il trionfo di De Witte.

Per festeggiare, lo chef ha introdotto un nuovo piatto nel menù del suo ristorante, Restaurant Feu, a Utrecht. «Cavolo rosso bollito in un boullion all’aglio, crema di aglio affumicato, coulis di cavolo rosso, polvere di cavolo rosso, tutto accompagnato da una vinaigrette a base di assenzio, limone e dragoncello. Non appena la vinaigrette tocca le parti del piatto a base di cavolo rosso, i colori sbiadiscono, proprio come succede ai rossi e ai blu dei dipinti di Van Gogh».