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Gli uccelli si stanno ribellando agli uomini?

«Io urlavo contro di lui e lui urlava contro di me»: così un uomo descrive il suo incontro ravvicinato e indesiderato con un merlo dalle ali rosse. Qualcuno racconta di essere stato attaccato da quello che definisce un «furfante volante» mentre andava in bici. Un’altra vittima di nome Matt ha dato persino un nome al pennuto che l’ha inseguito mentre faceva jogging: Nemesis.

Negli Stati Uniti gli uccelli stanno facendo guerra agli esseri umani. Ma oltre a spaventarci, scrive The Cut, pare che abbiano trovato un modo per farci sentire stupidi. C’è dell’ironia in questo fenomeno, ma anche un po’ di preoccupazione: questa estate gli attacchi stanno diventando violenti, ha scritto il Wall Street Journal, e il problema riguarda anche il Regno Unito e il Canada. Un canadese vittima di un corvo ha persino aperto un sito, chiamato Crowtax, per mappare gli attacchi. Ma perché questi agguati sono in aumento? Letta dal punto di vista dei pennuti la notizia andrebbe raccontata in modo diverso: sono gli uomini in realtà a invadere sempre più i territori in cui gli uccelli nidificano.

Questi animali, quindi, stanno semplicemente difendendo i loro piccoli «così come fa mamma orso», ha spiegato Andrea Jones, direttore di un ente di protezione degli uccelli californiano, alla Bbc. E ha assicurato: gli attacchi sono diventati una notizia per via dei social network, ma è difficile che abbiano delle serie conseguenze. In ogni caso, secondo gli esperti, c’è solo un modo per mettersi in salvo dall’ira funesta di un uccello: stare alla larga dal suo nido. Certo la cosa può diventare più complessa e insieme esilarante se si tratta di un gabbiano che si è insediato vicino a casa vostra. Come è successo al signor Siliberto, protagonista di questo imperdibile video.