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Per la prima volta un essere umano è riuscito a “finire” Tetris

Finora c’era riuscita soltanto l’intelligenza artificiale, nessun essere umano si era mai trovato davanti al leggendario kill screen di Tetris: schermo bloccato, musica ferma sulla stessa nota della colonna sonora ripetuta in loop, niente più tetramini che precipitano dalla cima del monitor, partita che si interrompe, gioco che diventa ingiocabile. Il kill screen è considerato il game over del gioco, per i giocatori professionisti di Tetris competitivo (sì, esistono) equivale alla partita perfetta. Nessun essere umano aveva mai costretto Tetris alla resa, come detto: si pensava fosse una cosa talmente difficile che solo una macchina potesse riuscirci. Adesso abbiamo scoperto che quello che possono fare le intelligenze artificiali lo può fare anche un ragazzino di 13 anni con moltissimo tempo libero e una spiccata flessibilità articolare.

Blue Scuti, questo il nickname del giocatore che ha “battuto” Tetris, ha scoperto la sua passione per il puzzle game nel 2021. Ha partecipato a diversi tornei, li ha vinti, ha iniziato a trasmettere in streaming i suoi tentativi di portare il gioco al game over. Dopo un numero di partite non specificato, Blue Scuti è riuscito nell’impresa al termine di una sfida lunga trentotto minuti: non a caso, il suo primo commento davanti al kill screen è stato «Sto per svenire. Non mi sento le dita. Non mi sento le mani», non sappiamo se per l’emozione, la stanchezza o entrambe le cose. Stando a quanto scrive Levi Winslow su Kotaku, la prodezza di Blue Scuti è stata possibile grazie anche e soprattutto a una particolare tecnica di uso del controller chiamata rolling, che ha sostituito l’ormai obsoleta hyper tapping a partire dal 2021, permettendo ai giocatori prestazioni mai nemmeno sognate prima: grazie al rolling si possono premere i tasti utili fino a venti volte al secondo, mentre l’hyper tapping consentiva di arrivare al massimo a 12 volte al secondo.

In un’intervista concessa al canale YouTube dedicato al Tetris competitivo, Blue Scuti ha spiegato che la parte più difficile della sua storica partita è stato gestire il nervosismo che inevitabilmente subentra dopo mezz’ora passata a impilare tetramini che appaiono sempre più veloci uno dopo l’altro. La vittoria e il record li ha dedicati entrambi a suo padre, scomparso a dicembre.