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L’Eras Tour di Taylor Swift sta causando tensioni diplomatiche nel Sud-est asiatico

Non è una novità che Taylor Swift sia causa di dibattiti. Per misurare la sua enorme influenza – riconosciuta, lo scorso anno, dal titolo di “Persona dell’anno 2023” secondo il Time – basta fare un giro sull’homepage della maggior parte dei siti di news, che ogni giorno ne registrano, insieme alla fitta agenda di nuove uscite e concerti, gli spostamenti (spesso in jet privato), le relazioni sentimentali e le amicizie. Non è nemmeno una novità che, proprio per la sua influenza, politici e istituzioni (ne avevamo parlato qui e qui) cerchino di coinvolgerla per raggiungere i propri obiettivi. Non era tuttavia mai successo, almeno finora, che la cantante statunitense diventasse la causa di una crisi diplomatica. 

Proprio in questi giorni, Swift è impegnata con le date nel Sud-est asiatico del suo Eras Tour. O, volendo essere più precisi, con le date singaporiane del suo Eras Tour. Come si legge sul New York Times, infatti, le sei date dedicate ai fan dell’Asia sud orientale si terranno tutte a Singapore, la nazione più ricca della regione. L’esclusività sui sei concerti del Paese, unita alle voci sul prezzo che avrebbe pagato per ospitarli, ha generato tensioni diplomatiche con Thailandia e Filippine. Lo scorso mese, il primo ministro thailandese Srettha Thavisin aveva accusato pubblicamente Singapore di aver pagato 3 milioni di dollari per ciascuna delle sei date, imponendo la condiziona che Swift non si esibisse in nessun altro Paese vicino. In risposta, il ministro della Cultura singaporiano aveva dichiarato come falsa l’informazione data da Thavisin (che l’avrebbe a sua volta ricevuta da AEG Presents, l’ente che organizza i concerti), aggiungendo che il valore del contratto non fosse «neanche lontanamente così alto». Martedì scorso, il Primo Ministro singaporiano Hsien Loong è tornato sulla questione dichiarando di non vedere nulla di «scortese» nell’esclusività del contratto, che fa parte del piano di ripresa economica post-pandemia portato avanti da Singapore. 

La tensione tra i tre Paesi arriva in un momento delicato in cui i governi del Sud-est asiatico stanno già affrontando diverse – e più grandi – crisi diplomatiche, tra cui il conflitto nel Mare cinese meridionale e la guerra civile in Birmania.