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Il sindaco di Bologna sta ricevendo foto di spaghetti alla bolognese da tutto il mondo

Qualche mese fa il sindaco di Bologna Virginio Merola ha reagito a un malinteso gastronomico che si trascinava da troppo tempo e di fronte al quale era ora che qualcuno prendesse posizione: «È strano, se non imbarazzante essere conosciuti nel mondo per qualcosa che non esiste», aveva detto a febbraio al Telegraph, in un articolo in cui spiega che i cosiddetti “spaghetti alla bolognese”, piatto tipico italiano apprezzato in tutto il mondo, non sono una ricetta originaria di Bologna. Per chi non lo sapesse, ordinando “spaghetti alla bolognese” fuori dall’Italia (ma il piatto viene propinato ai turisti stranieri anche in molte località italiane) ci si ritrova davanti un grumo di spaghetti annegati in un mostruoso mix di ragù e formaggio, con le polpette, o ricoperti di ketchup con brandelli di carne stufata.

Il coraggioso sindaco ha definito più volte gli spaghetti alla bolognese una fake news e ha spiegato che non si è mai visto un bolognese mangiare il ragù con gli spaghetti: con il ragù ci vogliono le tagliatelle fatte in casa, che con la loro porosità assorbono il sugo. Questo falso piatto, poi, eclissa specialità realmente bolognesi come le tagliatelle, ma anche i tortellini e le lasagne. Il suo tweet ha ricevuto risposte da tutto il mondo, immagini agghiaccianti che Merola sta collezionando per mostrarle al FICO Eataly World, uno dei parchi tematici più grandi al mondo negli ex spazi del Centro agroalimentare di Bologna.