Hype ↓
06:56 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Sinéad O’Connor, una vita intera in un videoclip

Il video di "Nothing Compares 2 U" racconta la carriera della cantante, morta ieri a 56 anni.

27 Luglio 2023

Il dolcevita nero le copre anche il collo, cosicché è accentuata la spigolosità di quella mascella di ventitreenne irlandese. Sembra un alieno bellissimo. Le sopracciglia rosse e folte incorniciano due occhi selvatici, azzurri e grigi. Guarda dritta verso di te quando dice: «It’s been seven hours and fifteen days», poi guarda per terra per concludere la parte più dolorosa della frase: «Since you took your love away». Di nuovo verso di te, ma quando deve ripetere «since you took your love away» sposta lo sguardo ancora per terra. Sinéad O’Connor in trentacinque secondi di videoclip, muovendo appena gli occhi e la bocca, ha distrutto il concetto di copyright e si è appropriata di una canzone che originariamente non era sua. “Nothing Compares 2 U”, infatti, non l’ha scritta lei: fu composta da Prince nel 1985, cinque anni prima che lei la prendesse e la rendesse uno dei più indimenticabili capolavori della musica pop.

Pochi artisti al mondo hanno legato la loro opera, e non solo, la loro dimensione direi spirituale, a un videoclip e un singolo come Sinéad O’Connor. Non per sminuire i suoi altri lavori, soprattutto il suo primo disco. Ma quei frame sono diventati icone religiose. È il 1990 quando esce il suo secondo disco, I Do Not Want What I Haven’t Got. A quel tempo i videoclip sono fondamentali per la riuscita di una canzone, perché la musica è approdata in televisione, oltre che in radio, e chi azzecca il video potrebbe beccarsi un successo nazionale o planetario anche se il pezzo cantato non è poi un granché. Non è il caso di Sinéad O’Connor, perché sia la canzone sia il video, per quanto la riguarda, sono pezzi di storia della musica.

È possibile, mi sono chiesto spesso guardando il video, che un’interpretazione sappia superare l’originale? No, non è neanche questo il punto: che un’interpretazione sia in grado, piuttosto, di superare artisticamente l’atto puramente creativo di far nascere un manufatto artistico? Sinéad O’Connor l’ha fatto. È una magia: ha preso la canzone originale, l’ha domata, le ha imposto la sua andatura fino a possederla completamente. Niente di Prince è rimasto in queste parole, in questa musica.

Mancano altri quattro minuti di canzone. Sinéad continua: «Since you’ve been gone I can do whatever I want», e qui chiude gli occhi e volge il volto da un lato, sembra una rivendicazione, è un gesto di rabbia. C’è di nuovo quella tristezza mentre mormora: «I can see whomever I choose». Torna la rabbia quando alza la voce per affermare e affermarsi: «I can eat my dinner at a fancy restaurant!», e le trema la mascella, gli occhi sono di ghiaccio. Sinéad O’Connor forse non era abituata, all’epoca, ai ristoranti eleganti. I suoi genitori si sono separati quando lei aveva nove anni. Negli anni Ottanta l’Irlanda non è uno dei Paesi più ricchi d’Europa, per usare un eufemismo. Lei giocava a hockey a scuola, ma faceva apposta a dimenticarsi la mazza e non portarla a casa, scriverà nella sua autobiografia, perché la madre non la picchiasse con quella. Eppure questa canzone d’amore di Prince, lei, la canta pensando a sua madre. È anche per questo che le emozioni sul suo volto si fanno sempre più complesse al primo ritornello.

Quando dice finalmente «nothing compares to you» guarda in camera, ma non c’è amore nello sguardo, solo il senso di una perdita. Sinéad ha 18 anni quando la madre, che ha descritto come «physically and mentally abusive», muore in un incidente d’auto. Di nuovo le trema leggermente il volto. La voce va su e giù: ha detto che nel videoclip cantava utilizzando la tecnica del “belcanto”, è uno stile italiano che risale al Sedicesimo secolo. Significa passare agilmente da note gravi a note acute, è un tipo di recitazione che è evidente dalle valli profonde e dalle vette altissime che prende la sua voce. Un virtuosismo. Lei l’ha paragonato al metodo Stanislavskij del cinema: quello per cui non basta far percepire l’emozione al pubblico, ma serve provarla tutta in prima persona.

Le pieghe della bocca si inarcano all’ingiù in una smorfia di disprezzo quando dice: «I went to the doctor, guess what he told me», e ripete: «Guess what he told me». Il dottore le dice di divertirsi, di non fregarsene troppo. Ma è uno scemo, dice lei. Perché niente si può paragonare a te. L’ultima strofa parla esplicitamente di una madre. «All the flowers that you planted mama / In the back yard / All died when you went away». È qui che il metodo Stanislavskij si accende del tutto: Sinéad O’Connor inizia a piangere. Dirà poi che erano lacrime vere, che non voleva piangere ma non poteva controllarlo. La strofa sembra disegnata per lei, anche quando si conclude con un finale che sembra di perdono: «I know that living with you baby was sometimes hard / But I’m willing to give it another try».

Ci saranno poi altri dischi, e anche altri singoli da numero uno negli Stati Uniti. Due anni dopo, nel 1992, strappa una foto di Giovanni Paolo II in diretta televisiva negli Usa e si becca addirittura gli insulti di Madonna. Ma niente sarà mai come quella canzone unita a quel video. Nel 2019 al Late Late Show, superati i 50 anni e dopo una conversione all’Islam, Sinéad O’Connor torna a cantare “Nothing Compares”. È di nuovo un’esibizione da brividi. Il suo volto è comunque incorniciato, ma dal khimar e non dal nero dello sfondo, la sua pelle ha trent’anni di più. Questa volta tiene gli occhi di ghiaccio chiusi a lungo, anzi non li apre mai, per tutta la durata della canzone, per cui non si capisce quanto sia cambiato il colore delle sue iridi. Sembra guardarsi dentro, forse per cercare di vedere quei trent’anni di distanza, quella vita difficile che l’aveva portata fino a lì, vestita di un khimar rosso sul suo viso irlandese in una tv americana. Quando le dissero che “Nothing Compares 2 U” era diventato numero uno negli Stati Uniti lei non era felice, ha raccontato. Anzi, pianse «come una bambina alle porte dell’inferno».

Articoli Suggeriti
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi

Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.

La critica cinematografica è completamente cambiata con i social, ma non necessariamente in peggio

Il cinema italiano sta cambiando e sta cambiando il modo in cui viene raccontato. Ovviamente sui social, da figure che non sono proprio dei critici, ma che hanno una sempre maggiore rilevanza.

Leggi anche ↓
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi

Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.

La critica cinematografica è completamente cambiata con i social, ma non necessariamente in peggio

Il cinema italiano sta cambiando e sta cambiando il modo in cui viene raccontato. Ovviamente sui social, da figure che non sono proprio dei critici, ma che hanno una sempre maggiore rilevanza.

Ted Chiang, come mettere insieme i racconti e la fantascienza ed essere letti in tutto il mondo

Intervista con lo scrittore americano di culto, autore di "Storia della tua vita", il racconto da cui fu tratto Arrival, un caso editoriale straordinario per un racconto di "genere".

In Twist, Colum McCann si è ispirato a Joseph Conrad per scrivere il Cuore di tenebra del colonialismo digitale

Lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato del suo nuovo romanzo, di cavi in fibra di vetro piazzati sul fondo del mare, di Leonardo DiCaprio, del Papa, di ChatGPT e di vini bianchi.

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni

Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.