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La primavera dello Short King

Da Zendaya e Tom Holland alle discussioni su TikTok, la Gen Z sembra aver deciso che il segreto della coppia perfetta sta nella differenza d'altezza.

di Francesca Faccani

Tom Holland e Zendaya alla prima di Spider-Man: No Way Home, il 13 dicembre 2021 a Los Angeles (foto di Emma McIntyre/Getty Images)

Come si può dire dei migliori movimenti politici, non si sa se a iniziarlo sia stato TikTok oppure il revanscismo dei Millennial che come ogni anno tirano fuori la lettera di Alex Turner ad Alexa Chung sostenendo che rappresenti la massima espressione dell’amore. Per la disperazione li abbiamo provati tutti, i parametri per decidere che cosa rendesse una coppia ben assortita: ci siamo lasciati dicendo che il 2021 doveva essere l’anno delle strane coppie, e quindi più inaspettati erano gli accoppiamenti tanto più fascino esercitavano ai nostri occhi celebrità che sembravano finite insieme quasi per scommessa, come quando ci abbiamo provato con l’avvocato di turno. Bisogna citare, tra tutti, Kourtney Kardashian e Travis Barker, seguiti da Taika Waititi e Rita Ora – entrambe le coppie stanno ancora insieme, ma poi finiscono sempre per farsi paparazzare mentre si limonano in pubblico, avvinghiati e con le mani un po’ ovunque, non esattamente un ideale a cui ambire. Poi c’è stato il momento in cui Vincent Cassel si era fidanzato con la modella Tina Kunakey e non smetteva di postare su Instagram i loro selfie sorridenti, tanto che abbiamo creduto che il segreto stesse nella differenza di età. Alla fine, l’illuminazione. 2022, comincia la seconda stagione di Euphoria e su TikTok notano subito un particolare che accomuna due delle coppie che in maniera più ossessiva abitano i nostri schermi – Zendaya e Tom Holland, Hunter Schafer e Dominic Fike – cioè la differenza di altezza. Nello specifico, che le due attrici, bellissime, altissime, semplicemente perfette, si facciano immortalare teneramente abbracciate a due uomini più bassi (in realtà Fike è 1,80, sembra basso – l’hanno pensato in tanti – perché nella serie è sempre vicino a due stanghe, mentre agli Oscar Schafer indossava dei tacchi altissimi). Forse allora è questo il segreto, decretano su TikTok, mentre rispolverano il termine short king e, vedendoli posare alla cerimonia degli Oscar, inaugurano la short king spring, come diceva un commento sotto a un video di due ragazzi innamoratissimi in cui lei lo superava di almeno mezzo metro.

In realtà era già il 2020 quando su The Cut scrivevano che si stava per concludere l’anno degli short king. Ne citavano alcuni: Paul Mescal, un metro e ottanta (short king?!) e fresco dal suo esordio in Normal People, che appariva nei feed di chiunque coi suoi pantaloncini da atletica stile ora di ginnastica; poi Anthony Fauci, che dal suo metro e settanta aveva convinto gli americani a vaccinarsi contro il coronavirus. Poi è arrivato Euphoria e, come al solito, la Gen Z ci ha pontificato sopra, specialmente dal momento in cui Tom Holland ha messo mi piace su Instagram a un post di LADBible, celebre pagina di meme, che diceva che gli uomini bassi fanno più sesso: «Dal momento che non posso contare su cose immateriali come l’altezza, devo puntare su altre più sostanziali come la mia mente e il mio senso dell’umorismo». Questa frase su TikTok ci ha convinti tutti.

Se su GQ Australia scrivono che chiunque non superi i 6 foot, quindi il metro e ottantatré, può definirsi short king di qualcosa, su i-D dicono qualche centimetro in meno e che, anzi, forse alla fine si tratta di come porti i tuoi centimetri. La definizione più accurata l’ho trovata su Mel, dove scrivono che «uno short king non è mai invidioso di chi ha una stazza superiore al metro e ottanta, e sicuramente non si aggiunge centimetri per fare colpo su qualcuno. Per lui, essere basso non è un ostacolo ma un vantaggio, perché è elegante ed efficiente». Dopo un paio di gin tonic, un’amica che condivide questo ascendente per i ragazzi bassi mi ha detto che è proprio per questo motivo che li trova attraenti, perché abbracciano il loro piccolo regno con così tanta sicurezza che lei finisce per esserne ammirata.

In effetti ripenso alle serate passate a scrollare bio di Tinder che della persona rivelano solo l’altezza, come se essere alti fosse un tratto della personalità ancora più significativo del segno zodiacale o del libro del cuore. È questa, secondo le TikToker, l’idea dietro la short king spring, che ci siamo stancate di frequentare ragazzi alti e misteriosi perché sono solo alti e misteriosi senza molto altro da offrire. I primi video associati al trend su TikTok erano delle ragazze che registravano le reazioni dei loro fidanzati di altezza nella media mentre li chiamavano, appunto, short king. Loro puntualmente ci rimanevano male, le loro facce visibilmente turbate dal commento restano immortalate in migliaia di video sulla piattaforma. Ai video hanno poi risposto alcuni di questi ragazzi chiamati in causa, riappropriandosi del buffo termine inglese e mostrandosi a misura intera mentre facevano vedere dove arrivavano rispetto alla maniglia della porta, per poi annunciare che “short king is the new wave”, come dice uno, inaugurando una stagione di video in cui le coppie si fanno i video mentre mostrano fieri la loro differenza di altezza e la gente si iscrive a un’app che si chiama Short King Dating (per ora purtroppo è disponibile solo negli Stati Uniti).

Era dicembre quando aveva iniziato a girare la foto di Zendaya che con la manina sulla vita teneva stretto Tom Holland, come per tenerlo al sicuro. Secondo i-D, «il fatto che Zendaya frequenti qualcuno di più basso ha iniziato a smontare norme ed aspettative di genere che hanno radici nella misoginia, nelle aspettative culturali e nell’omofobia». Quando chiedo a una collega se, andando in giro col suo partner che le arriva poco sopra alla spalla, anche lei si sente di star smontando gerarchie eteronormative, ride e mi dice che piuttosto trova elettrizzante il fascino di questa differenza di altezza, citando prima Anjelica Houston e Jack Nicholson e poi Tom Cruise e Nicole Kidman. Ma non finisce bene, le faccio notare. Appunto, mi risponde. Così come Alex Turner degli Arctic Monkeys e l’altissima Alexa Chung – disseppelliti quest’anno dal ritorno dell’indie sleaze – anche loro rimangono quel tipo di coppia impressa per sempre nei nostri cuori da non riuscire ad accettare di vederli accoppiati con nessun altro. Ve ne dico altre, come Joe Jonas e Sophie Turner, che poi sono i nostri Fedez e Ferragni. Entrambe le coppie sono riuscite a capitalizzare questa differenza, tra le foto sceme in cui lei prende in braccio lui e lui che prova a farci ridere indossando i tacchi. Li abbiamo amati in tutta la loro idiosincrasia, l’unica, forse, che secondo i calcoli potrebbe funzionare davvero. Sicuramente ci stanno insegnando ad abbandonare quei tutorial YouTube che studiavamo qualche anno fa, quelli su come non sembrare più alte di lui nelle foto, contorcersi all’indietro, piegare le ginocchia, squat, una sofferenza. Ci vuole più Zendaya che, nelle foto promozionali di Spider-Man, non esita quando Tom Holland le salta amorevolmente in braccio.