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Le più strane residenze per scrittori

Secondo una concezione un po’ romantica della creazione artistica, e in particolare letteraria, a un certo punto le parole dovrebbero sgorgare spontanee sulla pagina, a prescindere dalla condizione dell’autore (siamo ormai abituati a sentire affermazioni tipo: «i personaggi mi hanno preso per mano» o «da quel momento in poi è stato come se il libro avesse cominciato a scriversi da solo», ecc.). Spesso, purtroppo, le cose non stanno così: esistono scrittori che per sciogliersi e produrre hanno bisogno dell’aiuto delle circostanze.

A questo proposito, Electric Literature ha elencato le più insolite residenze per scrittori, situazioni che non si limitano a garantire silenzio e isolamento (anzi, spesso non lo fanno nemmeno) ma consentono all’aspirante autore di vivere per un periodo di tempo limitato in un ambiente completamente diverso da quello abituale e, perché no, a mettersi alla prova con attività insolite. Imparare a stare su una barca a vela, ad esempio, dovrebbe essere d’aiuto, o almeno così la pensano quelli che organizzano Offshore Residency. Secondo loro scrivere un libro non è molto diverso dall’andare in barca: bisogna essere sempre concentrati, osservare attentamente, e aggiustare continuamente il tiro.

Un’altra interessante proposta – anche se molto costosa – è un giro (sempre in barca) con un gruppo di artisti e scienziati nell’area del Circolo Polare Artico. Per chi non ama i climi troppo rigidi, invece, c’è il castello medievale della Fondazione Civitella Ranieri, in provincia di Perugia. Per i più legati alla tradizione, la soluzione giusta potrebbe essere un soggiorno di 3 mesi a Orlando nel bungalow in cui Jack Kerouac scrisse I vagabondi del Dharma. Altre possibilità: una struttura modernista in Svizzera, un villaggio di 180 persone in Islanda che si chiama Stöðvarfjörður, una vigna, un faro, la possibilità di lavorare come ranger in un parco dell’Alaska. Ma la più interessante è forse la più economica: si chiama Write A House ed è pensata per riqualificare la città di Detroit. Agli scrittori viene data una casa gratis, purché promettano di restare a lungo.