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La lista dei libri preferiti di Paul Auster sta facendo arrabbiare internet

John Peder Zane è un giornalista di New York che nel 2007 curò, per l’editore W.W. Norton, un libro intitolato The Top Ten: Writers Pick their Favorite Books. Il libro è una raccolta di 125 liste stilate da altrettanti scrittori e scrittrici per rispondere alla domanda “quali sono i vostri libri preferiti?”, posta in premessa al libro. Tra gli autori interpellati c’era anche Paul Auster, morto il 30 aprile a 77 anni (qui trovate la nostra recensione del suo ultimo libro, Baumgartner). In queste ore è girato moltissimo sui social uno screenshot, una fotografia in cui si vede la pagina di The Top Ten: Writers Pick their Favorite Books dedicata alla lista di Auster: Don Chisciotte di Cervantes, Guerra e pace di Tolstoj, Moby-Dick di Melville, Delitto e castigo di Dostoevskij, Alla ricerca del tempo perduto di Proust, Ulisse di Joyce, La lettera scarlatta di Hawthorne, Il castello di Kafka, Molloy, Malone muore e L’innominabile di Beckett (inseriti come una voce sola in quanto “trilogia”) e Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Sterne, questi i dieci libri preferiti di Auster.

Basterebbe conoscere la differenza di significato tra la parola “preferiti” e “migliori” per capire che Auster non voleva certo elencare i più grandi romanzi della storia, ma soltanto quelli che a lui, nella sua vita di lettore, erano piaciuti di più. Ma è inutile sperare nella consapevolezza minima indispensabile, quando si parla di social, lo sappiamo. E infatti, nei commenti al post X che per primo ha mostrato la lista una delle opinioni più frequenti è quella secondo la quale la lista stilata da Auster non contiene tantissimi dei romanzi che si meriterebbero di competere per il titolo di romanzo più bello della storia (ancora una volta: non era quella la richiesta fatta a Auster da Zane, né l’intenzione dello scrittore). Tra i commentatori ci sono poi quelli che si percepiscono più sagaci della media e sottolineano non solo come in questa lista che può contenere solo dieci libri manchino diverse centinaia di titoli, ma anche il fatto che il decalogo letterario stilato da Auster è piuttosto “banale”. «Il processo è meglio del Castello», scrive un utente, indignato dal pessimo gusto di Auster in fatto di Kafka, Auster che purtroppo non ha fatto in tempo a chiedere a lui, l’utente, di spiegargli perché Il processo è meglio del Castello. «Ma perché sono tutti dei classiconi, da quello che ho letto/sentito di questo tizio [Auster, ndr] mi era sembrato più edgy», commenta sanjubobbygeorge, stupefatta dalla scoperta che a uno dei più grandi scrittori contemporanei piacessero i grandi scrittori del passato. C’è anche chi, alla lettura di questi titoli, viene preso da un incontrollabile moto d’odio e si limita a dire che «non dico che non siano opere letterarie importanti. Comunque, trovo questa lista pretenziosa e odiosa», per poi sparire senza spiegare altro, lasciando tutti ansiosi di saperne di più.

E ovviamente non manca l’indignazione per il fatto che nella lista di Auster non ci sia nemmeno una scrittrice. «Avrà mai sentito parlare delle donne», si chiede un commentatore, con quella brillantezza che è sempre conferma della differenza tra un commentatore qualunque e un grande scrittore. Per fortuna, però, ci sono anche commenti così divertenti che redimono (quasi) l’ammasso di scemenze che altri avevano evidentemente l’ansia di esprimere. Uno su tutti: dopo aver letto la lista di Auster, un utente commenta dicendo che gli ricorda molto un’altra lista, la «free on Kindle list».