È il secondo capitolo della collaborazione tra i due marchi, lanciata lo scorso settembre con una collezione maschile il cui testimonial d'eccezione era Martin Scorsese. Ora, per la prima volta, comprende anche una collezione donna.
È il luogo dove ogni appassionato di moda, e in particolare della storia di Prada, sognerebbe di andare. A Valvigna, in Toscana, ci sono i laboratori di prototipia dove nascono tutti i modelli del marchio oggi guidato da Miuccia Prada e Raf Simons, e c’è anche l’archivio che custodisce i tanti oggetti firmati Prada che hanno fatto la storia della moda. La fabbrica-giardino di Valvigna è il luogo che ospita la divisione produttiva e lo sviluppo delle collezioni pelletteria, i magazzini per le materie prime e gli archivi storici delle collezioni di pelletteria e calzature, che documentano l’evoluzione del brand. Al suo interno ci sono circa 60mila articoli di pelletteria e 70mila scarpe e alcuni dei modelli più conosciuti, come Prada Galleria o il Re-Nylon, hanno intere sezioni dedicate.
Si chiama “fabbrica-giardino” perché così se l’è immaginata l’architetto e progettista Guido Canali, che qui ha sviluppato e portato a compimento alcuni temi ricorrenti nel suo lavoro, già parzialmente esplorati nei precedenti due interventi di Montevarchi e Montegranaro, sempre commissionati dal Gruppo Prada. A caratterizzare l’edificio è infatti la continuità strutturale tra spazi interni e ambiente esterno, in un dialogo tra uomo e natura: la progettazione crea un gioco di equilibri tra il verde circostante e gli interni. Tanto è rigoroso il disegno architettonico quanto invece sono liberi gli elementi naturali: gli spazi sono intervallati da giardini pensili “sospesi”, luoghi di pausa e contatto con la natura che fanno dimenticare che lì di fronte ci passa, letteralmente, un’autostrada. Gradoni verdi, vasche di terra con filari di viti, tagli prospettici e soffitti vetrati che giocano con la luce, terrazzamenti e quinte scenografiche che abbracciano la struttura, offrono al lavoratore la sensazione di vivere quotidianamente uno spazio armonico e piacevole e contribuiscono a mitigare l’impatto del complesso industriale sul paesaggio collinare circostante; anch’esso acquistato dal Gruppo e bonificato per preservarne intatta la naturale bellezza.
Valvigna è anche sede di Prada Academy, il programma di formazione dell’azienda che annualmente recluta giovani del territorio per formarli come maestri artigiani in grado di tenere vive le tecniche tradizionali e svilupparne di nuove con l’aiuto della tecnologia. La nuova versione della Duffel Bag è una delle borse che nasce a Valvigna, una reinterpretazione del classico borsone da viaggio che rimandano agli inizia dell’azienda fondata da Mario Prada nel 1913. Gli “oggetti di lusso” del signor Prada erano, agli esordi, soprattutto accessori e bauli da viaggio, borse e pezzi unici che testimoniavano la sua vorace passione per la scoperta del mondo, e dei tanti oggetti che potevano essere scoperti.
Nell’archivio si possono ammirare alcuni di quei bauli originali, così come quelli creati apposta per le riprese di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson (2014). È sui quei bauli che compare per la prima volta il triangolo di Prada – se ne sono accorti anche i nerd di TikTok – che oggi identifica il marchio più che mai. Il design intelligente e il sofisticato know-how di Prada si ritrovano nella versione contemporanea e funzionale nella nuova della Duffel Bag, che arricchisce e completa la collezione di borse da uomo. La Duffel Bag è realizzata in pelle di vitello effetto cervo, che non solo la rende eccezionalmente morbida e liscia al tatto, ma le conferisce anche una grana irregolare che rende ogni pezzo unico. Dettagli costruttivi come i doppi manici, la tracolla regolabile e la cerniera centrale uniscono precisione, praticità e un’informalità sofisticata e senza tempo. Grazie alle sue dimensioni e a un design che fonde linee pulite con la ricchezza e la morbidezza della pelle, può essere indossata come borsa da viaggio, borsa da weekend o come borsone più casual.

Intervista con i fondatori del brand che ha scelto di saltare l’ultimo giro delle sfilate maschili e realizzare un video (e una collezione) che parla di rapporto con il corpo e del potere terapeutico dell’allenamento. Una scelta che ha che fare con l’essere indipendenti e, seppur con molte difficoltà, liberi.