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Pare che Rumore bianco di Noah Baumbach sia una catastrofe produttiva

Rumore bianco di Don DeLillo uscì nel 1985, ed è più o meno da quell’anno che si discute di un possibile adattamento cinematografico. Come ha scritto Jordan Ruimy su World of Reel, la maggioranza degli addetti ai lavori ha sempre definito il romanzo semplicemente «impossibile da trasporre». Perché è un romanzo senza una trama vera e propria che racconta di morte, consumismo e malessere borghese attraverso i suoi due protagonisti, il professore di Studi hitleriani Jack Gladney e la moglie Babette (che nel film saranno interpretati rispettivamente da Adam Driver e Greta Gerwig). Un’opinione, questa, che Noah Baumbach ha deciso di sfidare e dimostrare errata. Il regista ha proposto a Netflix un suo adattamento di Rumore bianco e Netflix si è detta entusiasta del progetto. Certo, probabilmente nessuno dei dirigenti della piattaforma streaming immaginava che una storia che non prevede l’uso di Cgi e che consiste per gran parte di monologhi interiori dei vari personaggi potesse arrivare a costare più di 140 milioni di dollari.

Non è chiaro come Baumbach sia arrivato a spendere tutti questi soldi per girare il film. Nel suo pezzo, però, Ruimy racconta una serie di aneddoti avvenuti sul set che fanno pensare che la sorte si sia accanita sulla produzione. Non capita spesso che su un set cinematografico muoiano tre persone, per esempio. Su quello di Rumore bianco è successo: un membro della troupe è morto per overdose, uno si è suicidato e un altro ha avuto un attacco di cuore. Non che questi fatti siano colpa di Baumbach, si capisce, però hanno contribuito certamente ad allungare i tempi di realizzazione del film e, quindi, a far aumentare i costi. Colpa del regista, invece, è sicuramente lo spreco di materiali raccontato da una persona che ha lavorato sul set. Questa stessa persona (che ha chiesto a Ruimy di rimanere anonima) ha detto anche che a causa di «problemi di comunicazione» sul set si sono verificati incidenti che solo grazie alla fortuna non hanno fatto salire il conto di morti e feriti. Pare che a causa di «un’incomprensione» tra gli assistenti di Baumbach e lo stunt team, durante le riprese ci sia stato uno «scontro frontale» (tra due automobili, immaginiamo) che ha mandato uno dei due stuntman coinvolti in ospedale. L’altro è rimasto illeso per miracolo, pare.

Come se tutto questo non fosse già abbastanza, Baumbach si è ulteriormente complicato la vita cambiando idea in corso d’opera su alcuni membri fondamentali della sua squadra. All’inizio, infatti, il direttore della fotografia di Rumore bianco doveva essere Michael Seresin, poi è diventato Lol Crawley. Così, tra imprevisti, incidenti, indecisioni e idee che cambiavano, per girare il film ci sono voluti nove mesi. E un budget che si avvicina molto a quello che è servito per girare Top Gun: Maverick.