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Un imprenditore ha speso 3 milioni di dollari per un Nft che ora non riesce a vendere a nessuno

Nel marzo dello scorso anno Sina Estavi, imprenditore nel settore delle criptovalute, aveva speso 2.9 milioni di dollari per un Nft del primo tweet scritto da Jack Dorsey, il fondatore di Twitter. All’epoca si trattava di una delle somme più importanti mai spese per acquistare un Non Fungible Token e la notizia fu presa come la dimostrazione di un mercato destinato a crescere sempre di più.

Chissà come verrà presa la notizia che oggi quello stesso Nft vale al massimo 6800 dollari. Estavi, infatti, il 6 aprile lo ha messo in vendita su OpenSea, la piattaforma più usata nella compravendita degli Nft. Prezzo iniziale: 48 milioni di dollari. A una settimana dalla pubblicazione dell’annuncio su OpenSea, le poche offerte pervenute erano tutte inferiori ai mille dollari. Le cose sono migliorate sensibilmente nel corso di questa settimana: secondo quanto riporta il Guardian, ieri si è registrata un’offerta di 2.2 ether (circa 6800 dollari), la più alta arrivata fin qui per il prezioso pezzo di Estavi. Che, comunque, ha fatto sapere di aver messo in vendita l’Nft, ma di non essere poi così sicuro di volersene davvero separare. Per lui, a quanto pare, non è una questione di soldi. Via Twitter ha fatto sapere a Reuters che la sua preoccupazione è affidare il suo tesoro a una persona che sia degna dello stesso. «Per me quello che conta è sapere chi vuole comprarlo, non venderò questo Nft a chicchessia perché non credo che tutti si meritino di possedere questo Nft. Parliamo della Mona Lisa del mondo digitale».