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Il New York Times ha pubblicato oggi gli obituary di Charlotte Brontë e Sylvia Plath

«Dal 1851 le pagine dei necrologi del New York Times sono state dominate da uomini bianchi». L’accusa contro il Nyt è grave, e proviene dal Nyt stesso. Per riparare ai danni perpetrati in tutti questi anni, nel giorno della festa della donna, il giornale ha pubblicato online un bellissimo articolo in cui ha provato a immaginare come sarebbero stati, se fossero stati scritti e pubblicati al tempo, i necrologi di 15 donne molto importanti. Riassumendo la biografia di una persona in uno spazio piuttosto breve, il necrologio è un ritratto che coglie i tratti fondamentali di una vita. Quelli scritti dal Nyt diventano così importanti documenti per conoscere e condividere storie di donne che si sono distinte.

Un progetto, ci tiene a sottolineare la testata, che non si limiterà alla data dell’8 marzo, ma continuerà nel tempo: la nuova sezione Overlooked verrà infatti aggiornata di settimana in settimana con le storie di donne che in tutti questi anni sono state tralasciate, nel tentativo di riempire le lacune. All’interno della sezione è possibile leggere un saggio firmato dal redattore degli obituary e compilare una scheda per proporre possibili candidate. Tra le 15 donne commemorate per inaugurare il progetto ci sono Ada Lovelace, matematica che nel 1843 immaginò il primo computer, Madhubala, la Marilyn Monroe di Bollywood, Ida B. Wells, che cambiò la storia degli afro-americani scrivendo, nel 1892, il primo testo contro il linciaggio, scrittrici immense come Sylvia Plath e Charlotte Brontë e la fotografa Diane Arbus.