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Moses Farrow ha di nuovo difeso suo padre, Woody Allen

Nuovo capitolo della saga relativa alle presunte molestie di Woody Allen ai danni della figlia Dylan (per chi avesse bisogno di un ripasso, Guia Soncini ne aveva tracciato gli sviluppi in questa ampia riflessione sul fenomeno #metoo). È ora il turno di Moses Farrow, il figlio adottivo di Allen, che ha sentito l’urgenza di esprimere più dettagliatamente che mai la sua versione dei fatti, a modo suo e senza mediazioni, pubblicando un post di circa 5000 parole dal titolo: “A Son Speaks Out”, in cui descrive con brutale chiarezza la situazione familiare in cui è cresciuto.

«Sono una persona molto riservata e per niente interessata all’attenzione pubblica», scrive Farrow. «Ma la natura fuorviante degli attacchi contro mio padre mi ha portato a sentire che non potevo più stare in silenzio, non mentre lui veniva accusato di un crimine che non ha mai commesso». Non è la prima volta che Moses accusa duramente la madre, Mia Farrow, secondo lui colpevole di abusi fisici e lavaggio del cervello ai danni dei figli (soprattutto Dylan, portata a convincersi di aver subito molestie dal padre).

«Vivere sotto il suo stesso tetto era impossibile se non facevi esattamente quello che ti era stato detto, non importa quanto la richiesta fosse assurda», scrive nel post. Accuse che approfondiscono le dichiarazioni già riportate nel libro di Eric Lax, Woody Allen dall’inizio alla finepubblicato in Italia da Utet lo scorso autunno, alle quali Mia Farrow aveva risposto: «Moses ha tagliato con tutta la sua famiglia, compresa l’ex-moglie, che lui ha abbandonato mentre era ancora incinta. È sconcertante quello che ha messo in piedi, forse per compiacere Woody».

Chissà come Mia reagirà a questo spietato resoconto. Moses è già pronto: «Immagino che il tuo prossimo passo sarà quello di lanciare una campagna per screditare le mie parole», scrive rivolgendosi alla madre. «È un fardello che sono disposto a sopportare».