Cose che succedono | Attualità

Il gonfiabile di Jeremy Deller è un’opera d’arte su cui si può saltare

I bambini di Milano saranno molto contenti (ma anche gli adulti): dal 12 al 15 aprile CityLife ospita un gonfiabile speciale, che riproduce le celebri costruzioni in pietra del sito archeologico di Stonehenge in scala 1:1. A regalare questo piccolo parco divertimenti alla città di Milano nei giorni di miart è la Fondazione Nicola Trussardi, mentre per l’idea bisogna ringraziare Jeremy Deller, ex ribelle della scena underground londinese degli anni Ottanta e Novanta, oggi uno degli artisti britannici più apprezzati. Sacrilege è un’installazione creata originariamente per il Festival Internazionale di Arti Visive di Glasgow e poi esposta a Londra durante le Olimpiadi del 2012, prima di passare a Madrid, Parigi, Sydney, Hong Kong, e oggi approdare a Milano.

Ma chi è Jeremy Deller? Il critico Mark Brown l’ha definito il «pifferaio magico della cultura popolare». Una delle sue opere più importanti è Battle of Orgreave (2001): un’esposizione composta da video, fotografie, documentazioni, oggetti, testi e disegni che commemorava uno scontro tra poliziotti e minatori avvenuto nello Yorkshire del sud nel 1984. Con The History of the World, un grande diagramma in cui metteva in relazione dati, simboli, luoghi, storie, dinamiche sociali e politiche partendo dallo studio dell’Acid house londinese, vince il prestigioso Turner Prize (2004). In We’re Here Because We’re Here, un evento del 1 luglio 2016, Deller ha riunito 1600 volontari, li ha vestiti come i soldati dell’esercito della Prima Guerra Mondiale, e li ha fatti comparire silenziosi nelle stazioni, nei centri commerciali e per le strade dell’Inghilterra, questa volta per celebrare i 100 anni dalla Battaglia della Somme.

Esplorando il lavoro di questo artista, che si auto-definisce un “istigatore d’interventi sociali”, appare chiaro come questi gonfiabili voluti da Massimiliano Gioni e dalla Fondazione Trussardi non siano semplicemente un gigantesco luna park a cielo aperto (35 metri quadrati di plastica), ma un atto di analisi decisamente più sofisticato. Per capire bene quest’opera non c’è niente di meglio che leggere le parole con cui l’autore la descrive: «Stonehenge è davvero molto grande, ma è difficile avere un’esatta percezione delle sue dimensioni, visto che dal 1977 è stato completamente recintato. Non ci si può più avvicinare molto. Personalmente, vedo quella restrizione come un’opportunità. Anche Glasgow Green (dove l’opera venne esposta per la prima volta, ndr) è molto grande. Quindi, realizzare questa replica in plastica a grandezza naturale nello spazio pubblico darà ai visitatori un’idea di quanto sia veramente grande Stonehenge. (…) Ci sono molte repliche di Stonehenge in tutto il mondo, quindi il mio gesto non è così insolito. In Cina ce n’è una molto buona, dalle immagini che ho visto online sembra incredibile. Quello che sto facendo non è una novità, tranne forse che è gonfiabile. Ad ogni modo, Stonehenge è una di quelle cose che appartiene al mondo».

«In questo senso», spiega la Fondazione Trussardi, «l’effetto di Sacrilege è al contempo celebrativo e sacrilego, come suggerisce il titolo. Un invito a rivisitare la propria storia e la propria identità nazionale, ma anche un commento sarcastico su come spesso questi temi vengano banalizzati aprendo la strada a strumentalizzazioni politiche nazionaliste e populiste di triste attualità. Non da meno, l’opera è una presa di posizione rispetto alla mercificazione del patrimonio storico-artistico, sempre più spesso ridotto ad attrazione mordi e fuggi per il turismo di massa, e una parodia di certa arte pubblica autoreferenziale, incapace di parlare alle persone e di intercettare stimoli e necessità delle comunità a cui si rivolge. Ma soprattutto, come tutte le opere di Deller, è un’occasione per partecipare a un grande momento di aggregazione collettiva, un rito carnevalesco in cui le tradizionali distinzioni e gerarchie sono momentaneamente sospese: con leggerezza l’artista ci chiama a entrare nella sua installazione e a ritrovare il bambino che è in noi, abbandonandoci a una risata liberatoria».

Sacrilege di Jeremy Deller fa parte di una serie di incursioni realizzate dal 2013 dalla Fondazione Nicola Trussardi in occasione di miart: una serie di progetti speciali, mostre temporanee, performance e interventi pop-up che hanno portato a Milano artisti internazionali tra cui Darren Bader, Gelitin, Sarah Lucas e Stan VanDerBeek.