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Il filtro da gatto di Facebook sta sabotando le conferenze stampa in streaming

Immaginate di vedere il Facebook live di una conferenza stampa in cui il relatore ha orecchie e baffi da gatto. Pensereste a uno scherzo. O del solito meme. Si tratta, invece, di un banale errore: il filtro da gatto messo a disposizione dal social network è stato attivato inavvertitamente, e proprio dall’account ufficiale, sul volto dell’oratore che, ignaro, prosegue il suo discorso. A giugno è accaduto a un politico pakistano. Venerdì scorso, riporta il Time, a un sergente canadese. Questa volta è successo a Janelle Shoihet della Royal Canadian Mounted Police della British Columbia mentre aggiornava la stampa sulla morte di una giovane coppia. Il corrispondente del National Post ha segnalato l’accaduto con un post su Twitter.


«È un’opzione automatica» ha commentato l’account ufficiale della polizia, che ha pubblicato un nuovo video senza il filtro da gatto.

Quando, lo scorso mese, la stessa cosa è accaduta a Shaukat Yousafzai, un politico regionale del nord est del Pakistan, il suo partito (il Pakistan Tehreek-e-Insaf) ha rilasciato una nota: «Siamo fieri di aver portato la politica pakistana su internet. L’incidente è un errore umano di uno dei nostri volontari che lavorano tanto. Abbiamo preso tutte le precauzioni perché non possa ripetersi in futuro». Così come nell’episodio canadese, anche in questo caso il video è stato rimosso quasi subito. Il danno però ormai è fatto: i meme e le foto sono ancora online.