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16:25 martedì 19 agosto 2025
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.

Una copertina dell’Economist in cui si fa riferimento all’Italia sta facendo incazzare tutti

20 Ottobre 2022

L’Inghilterra sta passando un momento difficilissimo dal punto di vista politico: la premiere appena nominata Liz Truss è già in crisi, il progetto di trasformazione del Paese nel paradiso liberista attraverso l’implementazione della cosiddetta Trussnomics pare già accantonato, l’equivalente britannico del ministro dell’Economia, Kwasi Kwarteng, è già scappato, il suo sostituto, Jeremy Hunt, ha già detto che niente di quello che era stato promesso sarà realizzato perché, semplicemente, i soldi non ci sono. Un’instabilità politica alla quale gli inglesi si ostinano a non abituarsi, nonostante dal referendum sulla Brexit in poi nessuno nel mondo sia più riuscito a capire dove stia andando e cosa stia facendo l’Inghilterra. Disabituati al ruolo e alla situazione, gli inglesi cercano di spiegarsi le loro difficili circostanze paragonandole ad altre simili vissute da altri Paesi negli ultimi anni: e, ovviamente, quando si parla di instabilità politica e confusione istituzionale il gold standard europeo è l’Italia. Per raccontare ai suoi lettori l’incredibile crisi del governo Truss, The Economist ha deciso di titolare il suo ultimo numero con un eloquente “Welcome to Britaly“, benvenuti nell’Inghilterra che somiglia sempre di più all’Italia, il Paese dei 68 governi in 76 anni di storia repubblicana, della vita parlamentare come un gioco di società, di esecutivi che muoiono senza che nessuno abbia avuto nemmeno il tempo di accorgersi della loro nascita.

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A prescindere dai contenuti – su quale Paese, tra Inghilterra e Italia, si sia dimostrato più instabile e incomprensibile negli ultimi anni ci sarebbe da discutere – la copertina dell’Economist in queste ore è al centro di una shitstorm crescente perché come simbolo della neonata nazione di Britaly è stata scelta un’effige con le fattezze della premiere Liz Truss, addosso una tunica da antica romana, in testa un elmo da centurione, in un braccio uno scudo a forma di pizza, nell’altro una lancia-forchetta decorata sulla punta da un grosso boccone di spaghetti arrotolati. Viviamo nell’epoca in cui le redazioni di giornali e riviste si affidano ai sensitivity reader pur di evitare il rischio di offendere qualcuno scrivendo la parola o mostrando l’immagine sbagliata, ma forse nella redazione dell’Economist questa nuova figura professionale ancora non è arrivata e centurioni romani, pizza e spaghetti sono ancora considerati simboli adatti a raccontare l’Italia. Chissà che pensano gli Elkann, editori dell’Economist, ultimi eredi di una della dinastie del capitalismo italiano, di questa copertina.

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