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È possibile sentire la nostra voce una volta superato il muro del suono?

 

Questa settimana Felix Baumgartner ha tentato di gettarsi da circa 42 chilometri d’altezza in un evento estremo sponsorizzato da Red Bull, che gli avrebbe permesso di fissare un nuovo record mondiale in quanto primo paracadutista a rompere il muro del suono. L’impresa è stata spostata e fissata per la prossima settimana, sperando in condizioni atmosferiche migliori di quelle di giovedì scorso, quando il forte vento ha reso ogni tentativo di caduta libera estrema.

In attesa della grande impresa però, segnaliamo un’intrigante domanda inviata da un lettore di Slate alla nota rubrica del sito “The Explainer”, che tenta di rispondere alle domande più insolite che arrivano in redazione. La domanda è la seguente: “È possibile sentire il suono della propria voce quando si sta precipitando a un’altezza superiore a quella del suono?”

Nel caso di Baumgartner la risposta è semplice: sì, perché indosserà una tuta speciale e un casco simile a quello degli astronauti, che lo isolano dall’ambiente esterno e gli consente di sentire la propria voce normalmente. Ma, continua Brian Palmer di Slate, supponiamo solo per un istante che qualcuno si butti da 42 chilometri senza casco. Ovviamente sarebbe molto rischioso ma in tal caso il rumore dell’aria durante la caduta sarebbe tanto forte da coprire qualsiasi altro suono – e d’altronde qualsiasi tentativo di aprire la bocca per emettere suono potrebbe «causare severi danni fisici» all’apparato vocale dello sventurato. Ma diamo per scontato che in quella situazione sia possibile aprire bocca e superare il wall of sound dato dall’impatto con l’aria: diciamo che sì, qualche traccia di suono vocale potrebbe arrivare alle orecchie del soggetto. È chiaramente un’eventualità molto remota ma serve a spiegare che, anche superando la velocità del suono, potremmo sentirci tranquillamente (come dimostrano anche i passeggeri dell’aereo supersonico Concorde, che potevano comunicare tra di loro).

Particolare interessante: un uomo “più veloce del suono” potrebbe sentire qualche rumore e voce  ma non il boom sonico, ovvero il frastuono che generano gli oggetti quando superano i fatidici 331 metri al secondo, causato dal cosiddetto cono di Mach, generato dalle onde d’urto che l’oggetto crea superando la barriera sonica.