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Un animale simile ai vermi della sabbia di Dune è esistito davvero in passato

Il verme della sabbia che regna sul deserto di Arrakis nella saga di Dune è una creatura terrificante a prescindere dalle dimensioni. Certo, i giganteschi adulti sono una sentenza di morte (ma anche un ottimo mezzo di trasporto, l’importante è essere consapevoli che c’è un altissima percentuale di morire prima ancora di salire sul loro dorso, quindi a quel punto tanto vale provare ad attraversare il deserto a piedi). Ovvio, anche i cuccioli possono essere letali, come spiegato nella scena di Dune – Parte 2 in un cui una sacerdotessa Fremen mostra le modalità di produzione dell’acqua della vita. Se esistesse un verme della sabbia in miniatura, lungo e spesso quando uno spillo, sicuramente sarebbe mortale pure quello (in proporzione alla sua taglia). Ma il verme della sabbia non esiste, in nessuna variante e dimensione, per fortuna. O meglio: non esiste più, come una recente ricerca pubblicata sulla rivista Biology Letters – e ripresa in questo articolo del New York Times – ha dimostrato.

Cinquecento milioni di anni fa, la sabbia sul fondo dei mari era il territorio di caccia dei vermi Selkirka. Erano lunghi appena due o tre centimetri, ma erano comunque tra i predatori più temibili del loro ecosistema e della loro taglia: dai fossili che sono stati rinvenuti e usati per la ricerca pubblicata su Biology Letters, si capisce che i Selkirka erano davvero, in tutto e per tutto, dei vermi della sabbia in miniatura. La loro testa era «ricoperta di zanne affilate come rasoi», proprio come la bocca di Shai-Hulud. E anche i Selkirka, come i vermi della sabbia, erano soliti spostarsi da una parte all’altra del loro territorio scavando dei “tunnel” nella sabbia, dai quali emergevano solo per attaccare le prede. Karma Nanglu, paleontologo di Harvard intervistato sulla questione dal New York Times, ha spiegato che per un piccolo invertebrato marino essere attaccato da un Selkirka era come ritrovarsi improvvisamente avvolto in una prigione fatta di zanne. Inghiottito e masticato nello stesso momento, questa la sorte che spettava al povero piccolo invertebrato che avesse avuto la sfortuna di incrociare il cammino del Selkirka.

Nella ricerca si legge anche che i Selkirka, finora, erano stati considerati estinti da almeno 500 milioni di anni, come scritto più su. In realtà, recenti ritrovamenti lungo le coste del Marocco hanno confutato questa tesi: i Selkirka sono sopravvissuti per altri 25 milioni di anni, prima di estinguersi. Speriamo definitivamente: nessuno di noi vorrebbe vivere in un mondo in cui ogni volta che si va a fare il bagno al mare c’è la possibilità di mettere i piedi sul cammino di un mini-verme della sabbia. D’altronde, c’è una ragione se di Paul Atreides ne è esistito uno soltanto, pure in un universo di finzione.