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Questa casa editrice fa le copertine di libri più brutte che abbiate mai visto

Siamo abituati a invidiare il mondo anglosassone per le sue fantastiche copertine (le più belle viste di recente: quelle della trilogia di Rachel Cusk, della casa editrice Faber & Faber), e a lamentarci perché, in certi periodi, le fotografie utilizzate per i libri si assomigliano tutte (ne avevamo parlato qui). Grazie a Electric Literature, possiamo finalmente prenderci una piccola rivincita, e in più conoscere grafici dal tocco “insolito”. In un articolo pubblicato qualche giorno fa, Madeline Raynor ha recensito una per una le agghiaccianti copertine della casa editrice Wordsworth Classics. Non solo: ha indagato per scoprire chi se ne occupa e si è interrogata sui motivi di un tale scempio (c’è da dire che ogni volume della collana costa meno di 3 sterline).

Come sottolinea l’autrice del pezzo, essere un classico significa fare parte di una catena di montaggio senza fine di ristampe economiche con brutte copertine. Ma i lavori di Wordsworth Classics hanno uno stile tutto loro: sfondo nero, testo bianco, e un uso di Photoshop completamente scriteriato. Teste illustrate incollate su corpi fotografati, sguardi che non si incrociano e puntano tutti nel vuoto (come nella copertina di Piccole Donne), mani fuori posto, comicità involontarie e un Dorian Gray che, nel quadro, invece di invecchiare e diventare un orrendo mostro, si trasforma in un signore appena uscito dal barbiere.