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In Spagna è stata smantellata un’organizzazione criminale che si occupava esclusivamente di fare falsi Banksy

Nell’agosto 2015, a Weston-super-Mare, località marittima nei pressi di Bristol, apriva al pubblico Dismaland, la celebre installazione temporanea di Banksy promossa dallo stesso autore come “l’attrazione turistica più deludente del Regno Unito”. Si trattava di un anti-parcogiochi brutto, sporco e decadente che lasciò la maggior parte dei visitatori scossi e i numerosi detrattori dell’artista senza volto ancora più insofferenti. Lo sfortunato progetto sembra però essere stato, almeno per qualcuno, fonte d’ispirazione. Come riportato dal Guardian, la forze dell’ordine spagnole hanno arrestato due persone accusate di vendere opere d’arte contraffate dichiarandole come provenienti proprio da Dismaland.

La banda criminale operava a Saragozza, nel nord della Spagna, dove realizzava i falsi usando vernice spray e cartone. Sembra che, tra un’asta a Barcellona e il web, siano almeno 25 le opere d’arte di Banksy contraffatte vendute dal gruppo – con il sostegno di due persone «con conoscenze nel mondo dell’arte» –a clienti in Germania, Scozia, Spagna e Stati Uniti per cifre che arrivano fino a 1,500 euro al pezzo. La polizia spagnola aveva aperto un’indagine lo scorso anno su diversi falsi venduti come opere originali dell’artista più famoso del mondo. A dicembre 2023, era poi stato scoperto l’atelier criminale di Saragozza dove, come si legge nel comunicato diffuso dalle forze dell’ordine, «due giovani fan della urban art di Bansky che avevano problemi economici si sono messi a fare questi falsi». La polizia spagnola ha dichiarato che l’indagine relativa al caso non è ancora chiusa e non esclude ulteriori arresti.