Attualità

Il Natale buonista di casa Disney

Il caso scottante delle storie prodotte sull'aiutante a 4 zampe di Babbo Natale; solo lui sa chi ha ragione

di Federico Bernocchi

Di quanto siamo più buoni in questi giorni? Risposta facilissima. Di zero gradi. Semplicemente non siamo più buoni. Forse più stanchi, sicuramente più grassi e appesantiti, ma la maggior parte del genere umano, della zuccherosa bontà natalizia, se ne infischia allegramente. Anzi, la questione è molto più perversa: in molti fanno finta di essere pervasi da altruismo e misericordia, quando in realtà tramano nell’ombra come i peggiori villain. Chi ovviamente si distingue in questa pratica? Tutti coloro che lavorano nel mondo dell’entertainment. Un rapido e semplicissimo esempio: pensate a coloro che curano i palinsesti e la programmazione dei canali televisivi di questi giorni. Piazzano uno via l’altro mielosi film su animali teneroni o spettacoli natalizi con Carlo Conti che, abbronzato in modo preoccupante, scherza con dei bambini. In realtà il loro unico desiderio è quello di abbandonare sadicamente il cane Beethoven sulla paullese per poi ubriacarsi in sordidi bar di provincia. Indovinate chi vince questa gara alla cattiveria? Ovviamente quelli in teoria più candidi in assoluto: quelli della Disney.

La Disney non solo da anni tenta il lavaggio del cervello dei nostri pargoli con i suoi prodotti destinati al grande schermo, ma produce un quantitativo di materiale Home Video spaventoso. Mi rivolgo ai genitori che stanno leggendo queste righe, che molto probabilmente hanno visto una quarantina di volte l’orrendo seguito del già terribile Dinosauri o Beverly Hills Chihuahua 2. Voi conoscete perfettamente la cattiveria di cui sto parlando, nevvero? Ma finalmente qualcuno è uscito allo scoperto, ha bucato il muro d’omertà che protegge la Disney e li ha denunciati. La storia è questa: esistono due filmetti della Disney intitolati (è quasi troppo bello per essere vero): Supercuccioli a Natale – Alla ricerca di Zampa Natale e il suo prequel (certo, perché no?) Zampa e la Magia del Natale. Di cosa parlano questi due capolavori? Semplice: del piccolo aiutante di Babbo Natale a quattro zampe. Nello specifico Supercuccioli a Natale – Alla ricerca di Zampa Natale è uno spin off della famosa serie Air Bud (cani che giocano a basket) iniziata nel lontano 1997 e arrivata ad oggi a una decina di titoli. (Cito i più belli, giusto per il lol: Air Bud 4 – Una Zampata Vincente e il clamoroso Supercuccioli nello Spazio). Qui vediamo i teneri labrador cestisti unirsi a Zampa Natale Junior, ovvero il figlio del cane di Babbo Natale (in originale Santa Paws), per scongiurare lo scioglimento del Ghiaccio Natalizio. Non guardate me: il Ghiaccio Natalizio è una sorta di concetto immateriale, è un po’ come la Forza di Guerre Stellari, che permette alla Magia Natalizia di avverarsi. Visto che nessuno crede più nello spirito di questa festività, il Ghiaccio Natalizio si sta sciogliendo. Ma i Supercuccioli daranno una zampa per salvare il salvabile. Tutto bellissimo, no? Peccato che, a quanto pare, la storia di questo film sia stata rubata.

Ci sono tre poveri piccoli uomini, che noi dobbiamo immaginare in questo momento vestiti solo di stracci, che ci guardano dalla nostra finestra. Fa freddo fuori, molto freddo, ma loro sono poveri e non sanno dove andare. Per cui sono lì che ci guardano con questa faccia triste. E la colpa è della Disney. Già, perché Ray Harter, Richard Kearney e Ed Corno, sostengono di aver scritto una storia molto simile a quella di Supercuccioli a Natale addirittura nel 1991. Quando si dice l’avant-garde. Il loro script, intitolato proprio Santa Paws, raccontava di Babbo Natale che, aiutato dal suo cagnolone, doveva sconfiggere la Strega del Ghiaccio, colpevole di voler “ghiacciare” lo spirito natalizio nel cuore di tutti i bambini del mondo. I tre sceneggiatori hanno consegnato il loro lavoro nelle mani di due agenti della William Morris Agency, che hanno fatto il giro della varie case di produzione per proporre il progetto di Santa Paws. Qualcuno – indovinate chi – si disse anche interessato, ma poi non se ne fece nulla. A questo punto Harter, Kearney e Corno se ne sono tornati con le pive nel sacco ai loro lavori, fino all’orribile rivelazione: la Disney ha rubato loro l’idea di Santa Paws. E ci ha fatto pure due film. E allora basta inutili buonismi! I tre, grazie al supporto dell’avvocato Albert Watkins, hanno denunciato in prima battuta la Disney per violazione di copyright e, già che c’erano, anche la William Morris Agency per negligenza. Al momento la causa è ferma e gli avvocati si stanno dando da fare. Il migliore è proprio il difensore dei tre, Watkins, che astutamente gioca sulla presunta bontà della Disney e che rilascia dichiarazioni straordinarie come: «Santa knows who has been naughty and nice». Babbo Natale sa chi è stato cattivo e chi invece s’è comportato bene. È un mondo magnifico.