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Zainetti antiproiettile, dopo Newtown il boom

Uno brandizzato “Avengers”, uno con una bionda principessa Diseny, uno più sobrio, per i più grandicelli, nero e grigio. Sono gli zainetti che produce la Amendment II, specializzata in giubbotti antiproiettile per uso civile e militare. Che ora si è lanciata sul mercato “scolastico”, e con grande successo.

Gli zaini antiproiettile non sono una novità nata dalla strage di Newtown, esistono da molto più tempo – alcuni vennero ideati già dopo Columbine. Gli affari però, si sa, in queste circostanze si impennano, come ha dichiarato a Mother Jones il presidente di Amendment II Derek Williams(che come logo ha scelto uno scudo crociato), e ha in catalogo prodotti dai nomi altisonanti. Uno di questi è il Centurion Shield, vero e proprio scudo, ossia lastra, da inserire in zaini o porta-laptop, per trasformare un normale oggetto in una barriera antiproiettile.

Anche grazie a questo prodotto, nell’ultima settimana la Amendment II ha incassato circa cioè che guadagnava in tre mesi. Senza speculazioni, giurano, anzi: in homepage questo disclaimer cerca di “edulcorare” l’immagine di un’azienda che potrebbe sembrare (chissà poi dove sta la colpa) avvantaggiarsi dalle recenti sciagure. Il dieci per cento dell’incasso su ogni prodotto, ad esempio, verrà devoluto ai familiari delle vittime.

Quanto costa uno zaino antiproiettile? Il prezzo medio è piuttosto alto, circa 350-400 dollari, o la metà per gli scudi “inseribili”. Ma con i bambini, spiega ancora il presidente di Amendment II, è meglio andare sul sicuro e spendere un po’ di più, perché «non si sa mai cosa possano tirare fuori dallo zaino senza poi rimetterlo dentro». Un requisito molto importante per tutti questi prodotti? Non sembrare affatto antiproiettile: mascherarsi, mimetizzarsi, tra supereroi e principesse Disney.

 

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