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Se Google guadagna in pubblicità più di tutti i giornali Usa messi insieme

La Newspaper Association of America (Associazione Quotidiani d’America) ha pubblicato i dati sulla situazione dei giornali Usa e la vendita di spazi pubblitari sia su carta che in formato digitale nel 2011. Il quadro non fa ben sperare, come segnala l’istituto giornalistico Poynter: gli introiti pubblitari globali sono infatti scesi del 7,3% rispetto al 201o. La crisi riguarda soprattutto la vendita di pubblicità sui prodotti cartacei (-9,2%). Il settore legato al web è invece in crescita (+6,8%) ma l’attivo non basta a coprire i buchi causati dalla caduta libera della pubblicità nel “vecchio mondo” della carta. Pare insomma che, come provato da un recente studio del Project for Excellence in Journalism (PEJ), i segnali incoraggianti legati al comparto digitale non siano ancora sufficienti a “salvare” i quotidiani dal segno meno.

Il dato più impressionante è però quello di Google, il motore di ricerca che funge anche da colossale agenzia pubblicitaria online, e che attualmente ha un giro d’affari di 37,9 miliardi di dollari, superiore a quello di tutte i giornali statunitensi messi insieme (che valgono 34 miliardi di dollari, perdendo 2 miliardi rispetto al 2010).

Secondo il PEJ, però, una delle concause delle perdite nei quotidiani sarebbe culturale: il cartaceo, per molti professionisti, rimane tuttora la priorità e il settore che necessità di più soldi e maggiori investimenti. Ciò lascerebbe al digitale le briciole, ostacolando l’ideazione di un nuovo e funzionale modello di business. Un destino infausto per il web, che rimane comunque l’unica voce non in rosso nei bilanci di molti giornali.