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La prima opera d’arte realizzata con Vine ad essere venduta

Vine è un’app disponibile per iPhone e iPod touch che permette di registrare brevi video – durata massima di 6,5 secondi – e caricarli su un social network. Ultimamente, però, ha dimostrato di poter aspirare a una dimensione artistica. E se è vero, come disse André Malraux – ministro del grandeur del governo de Gaulle – che l’arte è «ciò per cui le forme diventano stile», allora forse i surreali loop di Vine hanno le credenziali adatte a inventarne uno.

L’idea è venuta a Magdalena Sawon, direttrice della storica galleria Postmaster di Chelsea, a New York. La gallerista ha reclutato due art editor specializzati nei fenomeni tecnologici, Marina Galperina e Kyle Chayka, che hanno lanciato il #VeryShortFilmFest – dal nome dell’hashtag che gli utenti di Twitter avrebbero dovuto specificare per partecipare. Il concorso consisteva nel postare su Twitter le brevi sequenze artistiche realizzate col proprio iPhone.

Da queste premesse è nato #SVAES, acronimo di The Shortest Video Art Ever Sold («il più breve video artistico mai venduto»). I curatori hanno selezionato 22 video realizzati con l’applicazione, che hanno messo all’asta alla fiera newyorchese Moving Image a 200 dollari l’uno (ma con appena 4.500 biglietti verdi ve li sareste portati a casa tutti, comodamente e in una chiave USB).

La prima compratrice di un’opera d’arte made in Vine – titolato Tits on tits on Ikea e realizzato da Angela Washko – è stata la curatrice olandese Myriam Vanneschi. «L’ho acquistata perché mi piaceva», ha confessato Vanneschi, «rappresenta un sistema alternativo a quello della galleria. Quando l’arte diventa una merce di scambio per me è poco interessante, ma considero comprare arte fatta su Internet molto stimolante, un’alternativa.»


(via)

Nel video: Tits on tits on Ikea, di Angela Washko
Photo credits: Marina Galperina/ANIMALNewYork